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Possibili zone rosse in 5 Comuni, sindaci già preparano ordinanze: caccia a assembramenti e no mask

 

SAN FELICE A CANCELLO/AGRO ATELLANO. Sono 5 i comuni del Casertano attualmente monitorati dall’Asl territoriale che rischiano di essere dichiarati ‘zona rossa’, cosi’ come annunciato ieri sera dall’ordinanza 88/2020 firmata dal presidente delal Regione, Vincenzo De Luca, che ha anche prorogato fino a sabato la ‘blindatura’ di Marcianise e Orta di Atella. Si tratta di Cesa, Succivo, Sant’Arpino, Castel Morrone e San Felice a Cancello. In queste cittadine, infatti, da settimane c’e’ una impennata di contagi costante e da allarme rispetto al numero di abitanti.

 

Cosi’ come emerge dall’ultimo bollettino dell’Asl di Caserta, attualmente a Cesa ci sono 289 positivi 9mila e 300 abitanti, quindi una percentuale di positivi che sfiora il 2,7 per cento, a Succivo 183 su circa 9mila abitanti, a Sant’Arpino 293 su circa 14mila abitanti, A Castel Morrone 67 su 3700 abitanti e mentre a San Felice a Cancello 390 su circa 17mila abitanti.

Le mosse dei sindaci

I sindaci dell’agro atellano, Enzo Giuda a Cesa, Gianni Colella a Succivo e Giuseppe Dell’Aversana a Sant’Arpino, da questa mattina stanno lavorando ininterrottamente per evitare che i loro comuni diventino zona rossa. Per questo hanno deciso di mettere in campo un’operazione congiunta nei tre paesi molto vicini tra loro. “In giornata – spiega il sindaco di Sant’Arpino all’AGI – metteremo in piedi un’ordinanza simile dove chiuderemo parchi, cimitero e la fiera settimanale. Io personalmente ritengo inutile una zona rossa concepita con carabinieri e militari fermi ai posti di blocco per l’entrata e l’uscita dalla zona, ma ritengo sarebbe molto piu’ utile farli girare e scovate i cittadini senza mascherina e in assembramento. Nei tre comuni atellani abbiamo pochi vigili e alcuni anche positivi, di conseguenza non si e’ nelle condizioni di poter controllare”.

 

Il sindaco di Cesa, Enzo Guida, all’AGI racconta “oramai non faccio piu’ il sindaco, ma il medico, l’infermiere. Mi chiamano continuamente i cittadini in difficolta’ che non riescono a far attivare un’ambulanza e non riescono a parlare con il personale del 118 per le terapie da seguire. Ma cosa aspettano a potenziare questi servizi? Io ho la maggior parte dei cittadini che si e’ infettata nell’ambito familiare per prestare soccorso a qualche altro familiare positivo che non riusciva ne ad avere un’ambulanza e ne a parlare con i medici del 118. Ovviamente un familiare e’ costretto ad andare lui a casa di queste persone per prestare soccorso”.

 

Per questo, i tre chiederanno oggi un potenziamento delle ambulanze e del personale del 118. Ma non solo. “Chiederemo all’Asl – dice il sindaco di Cesa – di rifare i tamponi in modalita’ Drive per questi tre comuni, ma solo per coloro che sono in attesa del tampone di riscontro per vedere se si sono negativizzati. Su tutti e tre i comuni ci sono tante persone che non riescono a fare questo tampone da tanti giorni, nel mio ne ho almeno 50, e se li facessimo avremmo sicuramente un quadro piu’ veritiero sui guariti e gli attuali positivi. La zona rossa in questo momento serve a poco se i servizi poi non vengono potenziati”.