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Comune rischia zona rossa: “Picco di casi e ricoverati hanno in media 55 anni”

 

SANT’ARPINO. Rischia di diventare nelle prossime ore “zona rossa” la città di Sant’Arpino: il Comune atellano è infatti tra i 5 casertani attenzionati dalla Regione, insieme a San Felice a Cancello, Castel Morrone, Cesa e Succivo. La ricostruzione del contagio da parte del sindaco Giuseppe Dell’Aversana conferma questo trend preoccupante con un’età media bassa dei ricoverati.

 

 

“I dati che mi arrivano dalle diverse fonti ASL per quanto discordanti fra loro, hanno tutti in comune l’aumento dei contagiati. Dall’ultimo aggiornamento del tre novembre abbiamo un AUMENTO dei contagi di 86 unità, a fronte di un numero di guariti pari a 28 unità per cui il numero finale complessivo dei contagiati attuali è di 285 unità. Insieme con Cesa e Succivo, dopo la zona rossa di Orta di Atella, registriamo un costante aumento di contagiati positivi al covid. La notevole richiesta di tamponi da parte dei medici di base per i cosiddetti ” contatti stretti” ossia i familiari conviventi dei nuovi positivi, provoca chiaramente un aumento esponenziale dei contagiati asintomatici.

 

Per quanto riguarda i nostri concittadini i dati in mio possesso indicano che i Maschi sono 152 e le femmine 133. Delle 285 persone contagiate solo 5 sono in ospedale, gli altri a casa. Dei cinque in ospedale, con età media di 55 anni, quattro sono maschi. Finora le condizioni di salute di quasi tutti i contagiati sono discrete, pochi sono i casi con gravi difficoltà. E poi ancora: “Permangono i disservizi dell’ASL segnalatimi dai cittadini. Carente le cure domiciliari, notevoli sono i ritardi nell’esecuzione e nella risposta dei tamponi, alcuni sono senza risposta da settimane. Molti sono tamponi di controllo che se svolti e se risultato negativo, si abbasserebbe il numero totale dei contagiati. Lento il servizio del 118, quasi inesistente l’interlocuzione con gli uffici.

 

L’ASL non riesce a soddisfare tutte le richieste, nonostante il grande sforzo messo in campo dai sanitari, i medici di base sono travolti da centinaia di richieste, gli ospedali risultano pieni anche se il governo ha classificato la regione Campania in zona gialla, quindi fra le meno gravi. Ormai a getto continuo sono sfornati DPCM da Roma ed ordinanze dalla Regione con grande smarrimento di cittadini ed amministratori locali, costretti a subire un diluvio di norme, a volte incomprensibili. Sostanzialmente le disposizioni sono sempre più restrittive e ci fanno rendere conto della drammaticità della situazione, occorre calma, prudenza e comportamenti responsabili.”