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Sparanise: aria di Nazionale per l’atleta Giovanni Mandara convocato per la maschile di Sitting Volley

Sparanise.  Come lo si spiega un amore per uno sport in cui investi tutte le tue energie, la tua vita.  La Pallavolo è il secondo Sport più praticato in Italia, l’unica disciplina davanti ad essa è il calcio. Ma cosa spinge più di 200.000 uomini e donne a dare tutti se stessi dentro quel campo da gioco?

“Una pura passione” ci spiega  Giovanni Mandara classe 86  residente a Sparanise, che rincorrendo da tutta la vita  il suo sogno quest’anno è stato convocato in Nazionale. Un traguardo inaspettato e tanto atteso allo stesso tempo perché, proprio per inseguire la sua passione il giovane sparanisano ha avuto diversi problemi al ginocchio.

 

Il sogno di una vita è arrivato pochi giorni fa dalla “Federazione Italiana di Pallavolo”  su segnalazione del Tecnico Federale “Emanuele Fracascia” che lo ha  convocato per la formazione della “Squadra Nazionale Maschile di Sitting volley” insieme ad altri 12 atleti. Un sogno che diventa realtà per tutti.

 

Ma com’è è nata questa passione? Ce lo racconta il giovane sportivo in una breve intervista.

La mia passione per la pallavolo nasce quando ero bambino, quando un giorno m’innamorai di quel pallone colorato che volava sempre più in alto. Tanti sono i ricordi costuditi nel cuore come: i primi allenamenti, le partite, le prime sconfitte, le trasfarte,  ma mai ho pensato di rinunciare a ciò che mi faceva stare bene. Iniziai a condividere la mia passione sia con gli amici che con diversi  ragazzi e la nostra unione era un punto di forza in campo. Eravamo uniti dalla stessa passione con la stessa voglia di mettersi in gioco.

 

In campo voi atleti date sempre tutti voi stessi cosa vi spinge a farlo?

 

“La stessa cosa che ci spinge a passare la maggior parte dei week end in giro sui pulmini, in giro per i vari palazzetti, costretti a rispettare regole come: rientrare presto la sera e non bere perché il giorno dopo si gioca.

 

La stessa cosa che ci spinge a buttarci su ogni singolo pallone per cercare di non farlo MAI cadere.

 

La stessa cosa che  ci spinge dopo un infortunio a non riposare, a continuare a giocare anche se dovremmo stare fermi, ma sappiamo dentro di noi che stare fermi è letteralmente impossibile, guardare gli altri giocare sapendo che tu non puoi, è qualcosa che ti logora dentro e ti distrugge. Perché possiamo lasciarci un ginocchio (proprio come è capitato a me), ma Mai non guardare un allenamento o una partita fuori dal campo tifando per i compagni, dicendo a se stessi “potevo farcela ”.

 

La stessa cosa che ci spinge a rinunciare ad eventi, feste e radunate con gli amici, rispondendo con la solita frase “mi spiace, ho allenamento”, mi di dispiace “domenica c’è la partita”. Bè che dire, “Pura Passione”.

 

La passione non si piega alle leggi della ragione, non si cura di quello che avrà in cambio, vuole semplicemente  esprimersi  fino in fondo, vuole imporre la sua volontà. Sono le passioni e non gli interessi che governano il mondo.

 

Sono fiero di giocare a pallavolo, nonostante tutte le difficoltà, di sentirmi nel mio piccolo una parte importante di una macchina perfetta.  Non importa se per la mia passione io possa stare male mesi e mesi, la mia carica sarebbe ritornate in campo con la mia squadra e quella palla che non mi abbandona mai.

 

Per lei combattiamo, sudiamo, gioiamo, piangiamo, ma soprattutto VIVIAMO.

Ogni volta che prendiamo in mano un pallone decidiamo di dar retta al nostro cuore, di dar voce alla nostra testardaggine”

 

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