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LE FOTO. Blitz in casa dei 18 indagati, sequestrati due mitra: la rete dei pusher del figlio del boss

 

LE FOTO. Blitz in casa dei 18 indagati, sequestrati due mitra: la rete dei pusher del figlio del boss

 

CASAL DI PRINCIPE/SAN CIPRIANO D’AVERSA. Sono saltati fuori anche due mitra nel corso delle perquisizioni effettuate nell’ambito della brillante operazione che ha portato i carabinieri della Compagnia di Casal di Principe a sgominare un’organizzazione dedita allo spaccio di droga con il “marchio” del clan dei Casalesi, in quanto capeggiata dal figlio di un esponente di spicco della cosca, detenuto al 41bis.

 

Sono stati eseguiti 17 arresti – 15 in carcere e due ai domiciliari – e un divieto di dimora. L’indagine, coordinata dalla Dda di Napoli, ha portato alla luce l’esistenza del gruppo guidato dal 31enne Francesco Caterino, figlio di Giuseppe, noto come “Peppinotto”, boss della famiglia Schiavone molto vicino al capoclan Francesco “Sandokan” Schiavone; “peppinotto” fu tra i primi esponenti della cosca a investire i guadagni illeciti in Emilia Romagna, e in particolare nella provincia di Modena.

 

Il figlio Francesco, in tempi in cui quasi tutti gli elementi apicali del clan sono dentro, si era messo a “lavorare” nel settore piu’ redditizio dello spaccio di stupefacenti, una novità di questi anni per un clan che fino a qualche anno fa non si occupava di droga, ma soprattutto di appalti pubblici. Secondo quanto emerso dalle indagini il 31enne Caterino jr aveva creato un gruppo che acquistava droga (cocaina, hashish e marijuana) nelle piazze napoletane di Caivano e Qualiano, rivendendola, tramite una fitta rete di pusher, nel Casertano, in particolare a Casapesenna, San Cipriano d’Aversa e in altri comuni del comprensorio agro-aversano

 

Nel corso delle indagini realizzate dai carabinieri della Compagnia di Casal di Principe guidati da Luca Gino Iannotti, sono stati sequestrati anche due fucili mitragliatori a casa di Francesco Caterino e un altro indagato; le armi non sono mai state usate, ma averle in casa era come affermare uno status symbol tipico di un clan che ha sempre avuto arsenali a disposizione. Caterino jr non aveva bisogno di presentarsi come figlio di un boss; nell’ambiente criminale tutti lo conoscevano. Anche per questo la Dda partenopea e poi il Gip che ha emesso le ordinanze hanno contestato agli indagati l’associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti con l’aggravante mafiosa. Gli arresti sono stati eseguiti nelle province di Napoli, Caserta, Modena e Lucca.

 

 

ELENCO NOMINATIVI 18 INDAGATI

– Destinatari della misura cautelare in carcere:
1. ABATIELLO ADOLFO, cl. 88 di Rami di Ravarino (MO);
2. BOCCHETTI ANGELO, cl.77 di Giugliano in Campania (NA);
3. BORGIA BIAGIO, cl. 87 di Villa Literno (CE);
4. CATERINO FRANCESCO, cl. 86 di Casal di Principe (CE);
5. CATERINO FRANCESCO, cl. 89 di Casapesenna (CE);
6. DE LUCA CIPRIANO, cl. 92 di San Cipriano d’Aversa (CE);
7. DI MARZO BELGIRO, cl. 62 di Viareggio (LU);
8. DIANA PARIDE, cl. 87 di San Cipriano d’Aversa (CE);
9. DRAPPELLO CIPRIANO, cl. 81 di San Cipriano d’Aversa (CE);
10.GABRIELE MICHELE, cl. 87 di San Tammaro (CE);
11.IAZZETTA GIOSUÈ, cl. 87 di Gricignano d’Aversa (CE);
12.MAGLIONE GIOVANNI, cl. 97 di San Cipriano d’Aversa (CE);
13. SPARAGO CRISTOFARO, cl. 82 di Casapesenna (CE);
14.TAPPINI GIOVANNI, cl. 94 di San Cipriano d’Aversa (CE);
15.VASAPOLLO MARIANO ALBERTO, cl. 86 di Caivano (NA).

– Destinatari della misura degli arresti domiciliari:
16.PETRILLO ARMANDO, cl. 83 di Casal di Principe (CE)
17.PETRILLO SILVIO, cl.90 di Carpi (MO)

– Destinatario della misura del divieto di dimora nella Provincia di Caserta:
18.DIANA GIOVANNI, cl. 90 di San Cipriano d’Aversa (CE).

 

Da sinistra C. De Luca, C. Sparago, M. Gabriele, F. Caterino “Nasone” ’86 e B. Borgia