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Si lascia con la collega e le rende la vita un inferno, arrestato impiegato insospettabile

 

Le rende la vita un inferno dopo rottura del rapporto, arrestato impiegato insospettabile: vivevano nello stesso palazzo

 

MARCIANISE. Nella mattinata di ieri 4.5.2020 ad epilogo di una scrupolosa e sollecita indagine diretta dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, la Polizia di Stato ha eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere, nei confronti di C.G., di Marcianise, di anni 57, impiegato, incensurato, in quanto gravemente indiziato del delitto di atti persecutori aggravati, commessi in danno di una donna alla quale era stato legato sentimentalmente.

 

 

Le indagini, condotte dalla Polizia Giudiziaria del Commissariato di P. S. di Marcianise, traevano origine dalla denuncia presentata dalla vittima nei primi giorni di maggio scorso, nella quale la stessa raccontava, con estrema precisione e coerenza, uno “spaccato” di violenze ed angherie, fisiche e psicologiche, subite da circa quattro anni, a seguito della decisione di porre fine alla relazione intercorsa con l’indagato, rapporto cessato a causa della personalità prevaricatrice e morbosa dell’uomo, che poi diventerà suo persecutore. La donna, con dovizia di dettagli, raccontava dei numerosi episodi di pedinamenti e appostamenti operati dall’indagato, sia nei pressi della sua abitazione – che sfortunatamente si trovava nello stesso complesso residenziale dove la stessa dimorava-, sia sul luogo di lavoro.

 

Attesa la gravità della situazione, coerentemente alla priorità assegnata dalla Procura della Repubblica per i delitti ai danni di persone vulnerabili e riconducibili nella normativa convenzionalmente c.d. “codice rosso”, venivano svolte serrate ed immediate indagini, riscontrando le dichiarazioni della vittima. La ricostruzione operata consentiva di evidenziare una escalation di soprusi e minacce, divenute negli ultimi mesi sempre più allarmanti. Emergeva che C.G., anche in occasione dei fortuiti ed inevitabili incontri che avvenivano negli spazi comuni del condominio, non esitava a rivolgere alla ex compagna insulti, epiteti e minacce, senza risparmiarle continue azioni fastidiose, finalizzate ad indurla all’esasperazione.