PIANA DI MONTE VERNA (Stefania Mastroianni). Il contratto di fiume si farà. Al progetto, di cui Capua è capofila, hanno infatti aderito gli altri comuni fluviali di Piana di Monte Verna, Castel di Sasso, Pontelatone, Formicola, insieme al Consorzio di Bonifica del basso Volturno.
L’adesione del Comune di Piana di Monte Verna arriva in un momento particolare come quello della delicata emergenza sanitaria causata dal coronavirus, ma la sua importanza non deve passare inosservata perché occorre pensare anche al futuro di questi territori. La delibera di giunta è datata 30 aprile 2020.
Partire dalla rigenerazione di un bacino idrografico come quello del Volturno, uno dei principali corsi d’acqua campani purtroppo tra i più inquinati del sud Italia, significa puntare alla sanificazione ambientale di un territorio a vocazione prevalentemente agricola.
Il sostegno dato dal Comune di Piana di Monte Verna al percorso “Verso il Contratto di Fiume – Volturno” segna una svolta fondamentale, si spera, per la salubrità della zona del Medio Volturno.
A salutare con entusiasmo il progetto e l’adesione del comune in cui è consigliere è Andrea Mongillo, che auspica la costituzione di un gruppo di lavoro formato da Regione Campania, Autorità di bacino dei fiumi Liri, Garigliano e Volturno, Università, Provincia di Caserta, Comuni aderenti, Consorzi di Bonifica, forum del terzo settore, parti sociali ed associazioni ambientaliste allo scopo di studiare criticità, peculiarità e potenzialità del bacino idrografico del fiume Volturno.
“Il fiume Volturno è una straordinaria risorsa per il nostro territorio e gli interventi prioritari devono riguardare la depurazione delle acque, la realizzazione di opere che mitigano gli effetti di alluvioni, opere di canalizzazione a scopo irriguo.
Ma penso anche alla realizzazione di spazi dedicati esclusivamente alla ricerca scientifica e alla conservazione della straordinaria quantità di biodiversità del nostro bacino fluviale, o anche a spazi per attività ludico sportive e di divulgazione delle scienze naturali, come piste ciclabili, impianti di pesca sportiva, impianti di canottaggio, musei del fiume e sale proiezione documentari, insomma tante piccole realtà che rendano più fruibile la natura e influenzino positivamente le nostre abitudini. Trascorrere una domenica all’aperto sul fiume è oggi una cosa infattibile, ma mi auguro che con questo progetto sia restituita la natura ai cittadini” afferma Mongillo.
“Si possono ipotizzare Patti di collaborazione come strumenti di partecipazione condivisa che coinvolgano anche i cittadini per il mantenimento delle infrastrutture realizzate attraverso il Contratto di Fiume Volturno” continua il consigliere Mongillo.
“Io penso che la strada del dopo emergenza corona virus sia tracciata da un GREEN NEW DEAL capace di creare uno sviluppo economico locale che difenda e salvaguardi le risorse naturali dalle distruttive speculazioni. E mi pare che, in questo scenario, il “Contratto di Fiume” sia a pieno titolo uno dei tanti percorsi virtuosi percorribili” conclude Mongillo.