Skip to main content

L’ultima ordinanza di De Luca: no per asporto e jogging fino al 10. Ecco cosa è permesso

Caserta. Dal 4 maggio in Campania sarà obbligatorio l’utilizzo delle mascherine nelle aree pubbliche e aperte al pubblico del territorio regionale. Lo stabilisce un’ordinanza firmata nella tarda serata di ieri dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca.

 

Non sono soggetti all’obbligo dell’utilizzo delle mascherine i bambini al di sotto dei 6 anni e i soggetti con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina. “In tali ultimi casi – precisa l’ordinanza – laddove possibile, ne è comunque raccomandato l’utilizzo sotto stretta sorveglianza dei soggetti all’uopo titolati”.

 

L’ordinanza ribadisce che è consentito svolgere individualmente attività motoria all’aperto “ove compatibile con l’uso obbligatorio della mascherina”, in forma individuale o con accompagnatore per i minori e le persone non completamente autosufficienti, nei pressi della propria abitazione e con obbligo di distanziamento di almeno 2 metri (salvo che si tratti di soggetti appartenenti allo stesso nucleo conviventi o minori o persone non autosufficienti) nelle seguenti fasce orarie: 6.30-8.30 e 19.00-22.00. Non è consentito svolgere attività di corsa, footing o jogging nelle aree pubbliche e aperte al pubblico.

 

Delivery sì, asporto no

Dal 4 maggio le attività di ristorazione non dovranno osservare alcun limite di orario. Lo stabilisce un’ordinanza del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie potranno così operare non più entro determinate fasce orarie, come previsto dalla precedente ordinanza del 25 aprile, mentre viene invece confermata la sola modalità di prenotazione telefonica o online e con consegna a domicilio, “nel rispetto delle norme igienico-sanitarie nelle diverse fasi di produzione, confezionamento, trasporto e consegna dei cibi”.

 

Resta vietata la vendita con asporto “nelle more della definizione, anche con l’Unità di crisi regionale, delle misure organizzative volte a evitare assembramenti e conseguenziale aumento del rischio epidemiologico”. La misura, come le altre previste dall’ordinanza, è valida fino al 10 maggio.