REGIONALE. Sulla base dei dati che verranno dopo il primo allentamento del lockdown, il governo valuterà la possibilità di consentire dal 18 maggio aperture differenziate nei vari territori, sulla base della curva epidemiologica ma anche della capacità del sistema sanitario a livello locale. E’ quanto spiegano fonti di governo, spiegando che è una delle ipotesi allo studio del governo, in vista del secondo ‘blocco’ di allentamento del lockdown.
Si tratta, spiegano le fonti, di una ipotesi da valutare, ma sulla base dei dati dell’andamento dell’epidemia dopo le prime riaperture del 4 maggio. In questo modo, spiega un’altra fonte, l’obiettivo è consentire una più rapida riapertura, ma tenendo sempre sotto controllo la situazione ed eventualmente pronti a intervenire anche in zone circoscritte, come spiegato dal premier Giuseppe Conte.
A chiederlo sono in molti, ad esempio il Pd con il vice segretario Andrea Orlando che proprio oggi ha definito “ragionevole pensare a forme di accelerazione della ripresa nelle realtà dove la curva epidemica sia più bassa, nella cornice indicata da presidente del Consiglio”. Aperture differenziate, però, non significa accettare fughe in avanti. “Chi rappresenta le istituzioni, a tutti i livelli, deve agire sempre con grande senso di responsabilità; sarebbe da incoscienti il contrario”, ha ribadito oggi il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, che domani riunirà la cabina di regia con gli enti locali.