Castel Volturno. Una bomba ad orologeria quella pronta ad esplodere a Castel Volturno, con migliaia di immigrati irregolari presenti da anni sul territorio – si stima siano circa 15mila.
E’ il quadro che emerge dal comune del litorale casertano, in cui “un intero mondo, fatto di famiglie di immigrati che vivono qui da anni – dice Antonio Casale, direttore del Centro per migranti “Fernandes” della Caritas Diocesana – è totalmente escluso da ogni forma di assistenza, sia sanitaria che economica”.
Un abitante su 10 ha chiesto il buono spesa. Casale spiega che “se la bomba socio-sanitaria non è ancora esplosa, è per la buona volontà delle associazioni che hanno garantito ‘il pane’ agli immigrati presenti sul territorio e per la pazienza di questi ultimi. Gli immigrati hanno paura del contagio, ma prima ancora di non avere mezzi per sopravvivere”.
La scena che si ripete in questi giorni, di prima mattina, è questa: sciami di migranti che in bici attraversano la statale Domiziana per recarsi soprattutto nei fondi agricoli, visto che i pulmini guidati dai caporali sono quasi tutti fermi anche dopo i sequestri operati da Polizia di Stato e Carabinieri nei giorni scorsi; il business illecito del caporalato ovviamente non si è fermato, ma sfrutta altri
mezzi ed altre strade.
Negli ultimi giorni la tensione sta salendo viste le difficoltà che molti stranieri regolari hanno nel procurarsi alle Poste un conto o una carta prepagata in modo da avere il bonus o il buono spesa; ecco quindi scene di ressa, file senza distanziamento, rabbia e disperazione. Molti chiedono permessi di soggiorno temporanei.