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Approvato il decreto Scuola, l’anno finirà così: “Tutti promossi, voti a distanza e maturità online”

 

 

 

NAZIONALE. Il Consiglio dei ministri in corso a Palazzo Chigi, a quanto si apprende, ha approvato il decreto legge con il “pacchetto scuola” presentato dalla ministra Lucia Azzolina con le misure per la conclusione dell’anno scolastico e per l’esame di Maturità nell’ambito dell’emergenza coronavirus.

 

Lo scenario per la chiusura dell’anno

Secondo una bozza circolata in queste ore, vengono confermate alcune delle anticipazioni dei giorni scorsi: sono due gli scenari previsti, a seconda che riprendano le lezioni in presenza, oppure, come e’ piu’ probabile, gli studenti per quest’anno non tornino piu’ in classe. In via eccezionale quest’anno tutti gli alunni saranno ammessi all’anno successivo, anche quelli con insufficienze registrate nel primo quadrimestre, ma come ha piu’ volte detto la ministra Azzolina non ci sara’ “nessun 6 politico”: infatti i ragazzi saranno valutati con voti finali corrispondenti all’impegno dimostrato durante l’anno e nella didattica a distanza.

 

La data spartiacque e’ quella del 18 maggio: nel caso si tornasse in classe entro questa data, e si avessero quindi quattro settimane di lezione, l’esame di maturita’ verrebbe assimilato alla prova che conosciamo, ma con qualche differenza. Il 17 giugno si parte con il tema di italiano, una prova nazionale uguale per tutti. La seconda prova scritta invece “non sara’ a carattere nazionale, ma predisposta dalla singola commissione di esame affinche’ sia aderente alle attivita’ didattiche svolte nel corso dell’anno scolastico”.

 

Il decreto stabilisce che le commissioni di esame siano composte dai professori interni e da un presidente esterno. Tocchera’ quindi ai prof interni, che conoscono bene la classe e il programma svolto, scegliere l’argomento della seconda prova scritta. A fine giugno si parte con la prova orale. Per gli esame di terza media – si legge nella bozza “e’ prevista l’eliminazione di una o piu’ prove rimodulando le modalita’ di attribuzione del voto finale”. In pratica verrebbe prevista una versione piu’ “facilitata” dell’esame.

 

L’ipotesi piu’ probabile pero’ e’ che l’attivita’ didattica in classe non possa riprendere entro il 18 maggio per ragioni sanitarie. In questo caso i maturandi salteranno entrambi gli esami scritti, italiano e seconda prova. La valutazione finale verra’ affidata a un esame orale, “un unico colloquio, spiega la bozza, articolandone contenuti, modalita’ anche telematiche e punteggio, per garantirne la completezza e la congruita’ della valutazione”. L’esame restera’ comunque ‘serio’, ha assicurato la ministra Azzolina. Salteranno anche gli esami di terza media. Prevista, si legge nella bozza “la sostituzione dell’esame di stato conclusivo del primo ciclo di istruzione che tiene conto altresi’ di un elaborato del candidato”. Per gli alunni che hanno lacune formative, e’ prevista la possibilita’ “dell’eventuale integrazione e recupero degli apprendimenti relativi all’anno scolastico 2019-2020 nel corso dell’anno scolastico successivo, a decorrere dal 1 settembre 2020, quale attivita’ didattica ordinaria”.