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Appartamenti sequestrati, si salvano figlio del boss e fratelli imprenditori

 

Marcianise. Quattro anni dopo il blitz la sentenza salva tutti. Sono stati assolti per intervenuta prescrizione dall’accusa di intestazione fittizia di beni Camillo Belforte, figlio del boss Domenico e gli imprenditori Franco e Sebastiano Minutolo di San Nicola la Strada. Nel collegio difensivo gli avvocati Mariano Omarto e Angelo Raucci.

 

Già era stata chiusa la posizione dell’altro Camillo Belforte coinvolto nell’indagine, il figlio di Salvatore, che aveva collaborato all’epoca con le indagini e che poi è stato processato con rito abbreviato. Tornano dunque ai proprietari i beni requisiti nel 2016 quando i carabinieri sequestrarono due unità immobiliari e 4 posti auto per un valore di oltre 700 mila di euro.

 

Il sequestro preventivo fu l’epilogo di una complessa indagine che svelò come alcuni appartamenti erano stati posti a reddito e a beneficio dell’organizzazione criminale. Le indagini furono avviate nel 2007 a seguito di una perquisizione nell’abitazione di Bruno Buttone, esponente di spicco dei Belforte, dove fu trovata l’intera contabilita’ del sodalizio.