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“Sindaco inconcludente e negligente, non si poteva fare altro che chiudere l’esperienza”

San Felice a Cancello. Parole durissime quelle di Gianluigi Carfora, consigliere capogruppo di San Felice Viva che spiega i motivi che hanno portato alle decisioni irrevocabili e cioè mettere fine a questa travagliata esperienza Ferrara.

Probabilmente la peggiore amministrazione della cosa pubblica della storia di San Felice a Cancello.

Ecco la nota del commercialista di Polvica:

 

“Quando si assumono incarichi istituzionali dando avvio ad un’amministrazione nuova che doveva essere la svolta bisogna essere consapevoli che si assumono specifici doveri e responsabilità nei confronti dei cittadini che non possono essere accantonati.

 

Ci troviamo in una situazione di totale assenza dell’amministrazione comunale, non per volere dei consiglieri comunali ma bensì per volere del primo cittadino, colui che doveva essere il (Caronte)traghettatore di questa amministrazione, colui che durante la campagna elettorale proponeva e si faceva promotore della risoluzione di tanti problemi che attanagliavano il comune di San Felice a Cancello.

 

 

Dopo 6 mesi di legislatura (se così possiamo chiamarla) la cosa è rimasta invariata. Siamo molto dispiaciuti e rammaricati del comportamento del Primo Cittadino, in lui avevamo posto tante speranze, che col passar del tempo sono andate scemando.

 

Abbiamo provato e lottato fino alla fine affinché questa amministrazione potesse andare avanti nel migliore dei modi ma il comportamento inconcludente, il suo essere negligente mi ha portato o meglio ci ha portato a questa conclusione, porre fine a questa legislatura.

 

Aristotele diceva che:

Le persone perfette non combattono, non commettono errori e non esistono…

noi non siamo perfetti, abbiamo combattuto ed abbiamo commesso un errore, ma siamo fieri di averci provato, lo abbiamo fatto per noi, per il nostro paese ma soprattutto per chi ha voluto darci fiducia. Io non voglio essere complice di questo non fare nulla, non vogliamo essere complici, ci siamo candidati per fare, sbagliare, ma non per la mera soddisfazione di ricoprire la carica di consigliere”.