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Ferrara al capolinea: ecco la ‘dead line’ che sancirà la fine dell’amministrazione

San Felice a Cancello. L’amministrazione targata Ferrara già sul viale del tramonto dopo nemmeno sei mesi di vita?

Fissata in linea di massima la ‘dead line’ che si dovrebbe concludere con una mozione di sfiducia al sindaco per la quale basteranno 9 voti, o la metà più uno dei consiglieri che saranno presenti in aula.

Oggi Ferrara ha inviato al presidente Colella i punti all’ordine del giorno che devono essere inseriti nel prossimo consiglio comunale che si dovrebbe tenere entro e non oltre il 28 novembre, questa la sua richiesta.

Colella però convocherà prima la riunione dei capigruppo e successivamente il consiglio comunale.

In mezzo c’è la mozione di sfiducia, quella che rappresenta in termini pratici la ghigliottina della breve era targata Ferrara. Bastano 5 consiglieri comunali per richiederla, naturalmente deve essere ben argomentata, perché può essere soggetta eventualmente ad impugnazione.

Lunedì 25 novembre quindi 5 consiglieri comunali presenteranno al presidente e al segretario la mozione e da quel momento dovranno passare minimo 10 giorni e non oltre 20 per la discussione in consiglio comunale.

Conti alla mano la data del consiglio comunale dovrebbe quella del 5 dicembre, il giorno del giudizio o della resa dei conti. Si prospetta una discussione più o meno lunga nella quale potranno prendere la parola i firmatari della mozione e i capigruppo.

Se la mozione di sfiducia sarà inserita al primo punto dell’ordine del giorno, così come è accaduto il mese scorso a Marcianise, non ci sarà bisogno di discutere tutti gli altri punti indicati da Ferrara, compreso quello riguardante il consigliere comunale Vincenzo pasticciere Sgambato e la causa di incompatibilità.

Il consiglio sarà sciolto e tutti a casa. Il sindaco può intervenire sulla discussione della mozione ma non può votarla.

Se saranno presenti tutti e 16 i consiglieri ci vorranno 9 voti, per appello nominale e pubblica dichiarazione di intenzione di voto.

 

Come può evitare la sfiducia Ferrara?

 

Ferrara per evitare di saltare deve auspicare che i suoi 7 consiglieri siano tutti presenti e contemporaneamente sperare nell’assenza almeno di  due consiglieri comunali dell’altra sponda.

A quel punto 7 e 7  la mozione sarà respinta. Insomma il 42enne di Talanico se vuole evitare lo smacco di essere mandato a casa dopo sei mesi di governo, oltre a tenersi buono il crocchio di fedelissimi, dovrà cercare di persuadere qualche consigliere comunale a non venire in consiglio comunale…

Con la sfiducia in consiglio comunale si eviterà di ricorrere al ‘mezzuccio’ di andare dal notaio e sarà tutto alla luce del sole…

Sta quindi per tramontare ‘la nuova idea di città’ lo slogan che Ferrara aveva fatto suo la scorsa primavera per vincere, passeggiando, per mancanza di avversari…