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Licenziamento collettivo Jabil: manca pure l’accordo

Marcianise. Oggi in Regione Campania si è tenuto l’incontro per la chiusura della procedura di licenziamento collettivo avviata lo scorso 24 giugno scorso per 350 esuberi di Jabil.

Purtroppo il confronto si è concluso senza addivenire ad una condivisione sulle modalità di gestione degli esuberi.
Pertanto, la procedura è stata chiusa con un mancato accordo.

L’azienda ha presentato istanza di intervento della CIGS fino al 23 marzo 2020, così come previsto dall’accordo siglato al Ministero del Lavoro il 7 novembre, confermando l’impegno a non procedere a
licenziamenti unilaterali fino alla stessa data. L’ utilizzo della CIGS, come previsto dal piano di risanamento, servirà ad attuare gli strumenti di politica attiva concertati con la Regione Campania attraverso il processo di reimpiego degli esuberi e le uscite incentivate.

 

L’obiettivo è quello di attenuare il più possibile l’impatto sociale dell’esubero dichiarato.
Comunque, in coerenza con quanto già dichiarato negli incontri della conclusa procedura di licenziamento collettivo, Jabil conferma la disponibilità a riconoscere una premialità sull’incentivo economico ai
lavoratori che manifestino la non opposizione al licenziamento con uscita entro il 31 dicembre 2019, o accettino il reimpiego entro la stessa data, previo accordo con le organizzazioni sindacali.
Inoltre Jabil ribadisce la propria volontà, a valle del processo di riorganizzazione, di mantenere il proprio insediamento produttivo a Marcianise in coerenza con il piano industriale già esposto al Ministero dello
Sviluppo Economico lo scorso 17 ottobre