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Troppe guerre intestine, ecco cosa deve fare Giovannino Ferrara per uscire dall’impasse

San Felice a Cancello. A distanza di esattamente di cinque mesi dalla elezione della nuova amministrazione comunale si  continua costantemente a litigare l’uno contro l’altro, mentre il progetto dell’altra idea di città, tanto decantato, è fermo al palo.

 

Tutto questo accade in un’aria di totale indifferenza della comunità che vede sparire le proprie aspettative di un futuro migliore ed ogni e qualsiasi punto di riferimento.

 

In un momento certamente non positivo per l’Italia, a San Felice, ancor di più, la disoccupazione, specie quella giovanile, aumenta in modo esponenziale e molti ragazzi sono costretti ad andar via con la speranza di una nuova vita purtroppo lontana dal luogo natio e dalle proprie famiglie.

Non si comprende, perché, in un momento di così profonda crisi economica, non si è in grado quantomeno di costituire e far funzionare a regime, strumenti importanti per la vita economica del paese.

 

C’è il Puc, bisogna puntare sugli oneri di urbanizzazione

 

La nuova amministrazione dovrebbe con urgenza dotare l’ente comune delle commissioni condono e della commissione edilizia al fine di poter mettere in moto l’indotto edilizio privato, rilasciando i tanti permessi a sanatoria ancora giacenti e le nuove richieste di permesso a costruire.

 

Forse hanno dimenticato dimenticate che a San Felice esiste il piano urbanistico comunale , ex piano regolatore generale.

Forse gli amministratori comunali, presi dalle intestine lotte interne, non sanno che una delle poche e certe entrate economiche del comune derivano dagli oneri di urbanizzazione delle pratiche edilizie dei privati cittadini?

Forse non sanno che tali risorse servono a risolvere gli annosi problemi del rifacimento dei manti stradali oramai completamente dissestati o alle opere di manutenzione straordinaria dei plessi scolastici?

 

Rimboccatevi le maniche

 

E’ giunto il momento di svegliarsi nel rispetto del popolo, bisogna lasciare da parte le aspettative personali dei singoli consiglieri comunali, ma soprattutto è giunto il momento che il sindaco, si rimbocchi le maniche e con determinazione cominci a svolgere il suo legittimo ruolo, affrontando e risolvendo le tante problematiche esistenti ma soprattutto cominci a far sentire la suo voce nelle sedi istituzionali sovraordinate Provincia, Regione e stato centrale.