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Addetto di “Joe Burger” massacrato di botte con la pistola per 30 euro. FOTO

Acerra. Rapina horror l’altra notte ad Acerra. L’addetto alle consegne del pub Joe Burger è stato infatti pestato con una pistola da due banditi. Il raid è scattato all’una di lunedì notte in via Primo Maggio, alle porte del quartiere Limitone: il dipendente della paninoteca di corso Vittorio Emanuele stava portando a termine una consegna quando è stato assalito da due malviventi.

La coppia, dopo aver arrestato la sua corsa, lo ha tirato fuori dall’auto e poi riempito di botte. Carmine è stato ferito alla testa e all’occhio col calcio della pistola mentre i due scappavano con i soldi, circa 30 euro, il cellulare e i panini a bordo dell’auto del poveretto. La vettura è stata poi trovata a Caivano dalla polizia mentre l’addetto è stato condotto per accertamenti alla vicina clinica Villa dei Fiori.

“Nella notte del 21 ottobre, durante un classico giro di consegne, il nostro Carmine è stata vittima di un agguato ai danni della nostra attività – ha spiegato il titolare della paninoteca sui social – Nonostante avesse dimostrato ai suoi assalitori di essere collaborativo, i suddetti non hanno avuto pietà nel picchiarlo brutalmente e ripetutamente con il calcio della pistola in volto, per poi dileguarsi con la nostra auto delle consegne, il nostro profitto, i panini da consegnare e anche i beni personali di Carmine.

Fortunatamente, nel giro di una sola ora, le forze dell’ordine di Acerra hanno solertemente ritrovato la nostra auto delle consegne nei pressi del Parco Verde di Caivano. Ci teniamo a sottolineare che con questo post non vogliamo assolutamente attaccare in nessun modo l’amministrazione comunale e il sindaco, perché anche loro, come noi, cercano di combattere questi cialtroni per rendere questa città un posto migliore. Auguriamo al nostro Carmine una veloce e serena guarigione così da poter tornare sulle strade della nostra amatissima ma tormentata cittadina. Ad ogni modo non c’era da stupirsi, sapevamo che i nostri panini vanno a ruba”.