Cervino. Si è tenuta stamani presso la corte d’Assise d’Appello di Napoli, terza sezione, presidente Mastursi, un’altra udienza del processo relativo all’omicidio di Giovanni Piscitelli, sindaco di Cervino avvenuto nel febbraio 2008.
Escusso l’unico imputato, Pietro Esposito Acanfora.
L’ingegnere ha ricalcato nelle sue dichiarazioni ha ricalcato quanto aveva detto nei precedenti interrogatori ma non ha spiegato con esattezza alcune circostanze anche in rapporto a quanto detto da altri testimoni, uno su tutti il meccanico Antonio Piscitelli. Non si tratta di contraddizioni ma una diversa rappresentazione di alcuni fatti.
Il riferimento è alla vicenda della sua macchina incidentata e prelevata dalla strada dove abita la famiglia del fu sindaco Piscitelli. Stesso discorso anche su cosa avesse fatto prima della cena al ristorante Pepe Nero, quando era assieme al geometra Franco Piscitelli.
Acanfora ha detto che i rapporti con Giovanni erano ottimi, lo testimonia anche la vicenda dell’aperitivo allo Zanzibar poco prima del delitto e stava curando anche la ristrutturazione della casa della figlia della vittima che si doveva sposare.
Ha risposto a tutte le domande, la maggior parte delle repliche hanno ricalcato le precedenti escussioni di altri testimoni.
QUESTI I PROSSIMI APPUNTAMENTI
28/10 requisitoria del procuratore generale e requisitoria dell’avvocato Jappelli
8/11 discussione avvocato Carfora e avvocato De Lucia
19 novembre discussione degli avvocati di Acanfora De Stavola e Trombetti