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Angela-Massimo, il destino crudele e la strada maledetta. DUE TRAGEDIE LEGATE DAL FATO

Santa Maria Capua Vetere. Un tragico destino quello che ha unito la fine di Angela Maria Saggiomo e Massimo Mazzella, ucciso nello stesso posto in cui è morta Angela il 23 aprile del 2018. Massimo morì dopo venti giorni di agonia in ospedale.

Come riporta il Mattino, la dinamica dell’investimento di Mazzella era pressoché identica a quella di Angela, il posto anche. Massimo Mazzella, gestore del «Med Cafè» di Capua con la sua compagna, Marilena, era uscito di casa per soccorrere i nipoti, la cui auto si era fermata lungo l’Appia. Giunto all’altezza del carcere, legò la corda che aveva portato con sé alla sua automobile per trascinare quella finita in panne. Ma la corda si spezzò. Scese di nuovo dalla macchina ed in quel momento un’auto lo colpì in pieno. Al volante c’era proprio il papà di Angela.

La giovane Angela Maria Saggiomo, 33 anni, di Santa Maria Capua Vetere è deceduta la scorsa settimana in seguito ad un terribile incidente avvenuto nei pressi del carcere, nel territorio di San Tammaro.

Angela era fuori dal proprio veicolo quando una BMW che in quel momento transitava in quel tratto della Statale 7bis l’ha centrata in pieno. L’automobilista, residente nell’agro aversano, si è immediatamente fermato a prestare soccorso alla ragazza ma purtroppo non c’è stato nulla da fare.