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Omicidio Piscitelli, contraddizioni sugli orari tra testimoni vicini di casa. Sentito anche meccanico

Cervino. Si è tenuta stamani presso la corte d’Assise d’Appello di Napoli un’altra udienza relativamente al processo dell’omicidio di Giovanni Piscitelli, sindaco di Cervino avvenuto nel febbraio 2008.

In aula sono stati ascoltati come testimoni i suoceri dell’ingegnere Pietro Esposito Acanfora, unico imputato.

Ascoltati i suoceri di Acanfora

Si tratta di Vincenzo Piscitelli e Caterina Vigliotti.

I due, escussi, hanno riferito che il genero quella sera dell’omicidio arrivò a casa loro in auto tra le 19 e 55 e le 20 per poi essere prelevato dal geometra Franco Piscitelli dopo una ventina di minuti per andare alla cena presso il locale Pepe Nero in compagnia di Vincenzo Vigliotti detto ‘o Cerruto.

Ma un altro test, Caterina Vigliotti, cugina omonima e vicina di casa della suocera dell’Acanfora ha riferito che l’ingegnere, così come aveva già detto nel primo grado, arrivò alle 20 e 20.

Quindi sposta di 20/25 minuti questo momento e ha detto che quando è rientrata e cioè alle 22 non ha visto più la Citroen di Acanfora nel cortile, cosa invece confermata dai suoceri che sostennero che fu parcheggiata tutta la notte.

Una contraddizione davvero evidente.

Sono stati ascoltati anche l’imprenditore Scarano e Prisco Piscitelli, vigile urbano.

Il secondo ha confermato che il sindacò gli commissionò un sopralluogo sul cantiere dei gemelli Vigliotti, cugini di Vincenzo ‘o Cerruto, dopo un esposto che aveva effettuato lo Scarano.

 

Il meccanico e l’auto di Acanfora

 

Un elemento nuovo è l’escussione del meccanico Antonio Piscitelli presso cui fu condotta l’auto dell’ingegnere per essere rottamata.

Il meccanico dice che certamente fu prelevata nel giorno del funerale del sindaco, bisognava toglierla perché stava nei pressi della casa della famiglia Piscitelli. Inoltre ad una precisa domanda Antonio Piscitelli ha detto che la perizia l’aveva fatta un collega di Maddaloni, un carrozziere ma non ha detto di chi si trattasse.

Acanfora disse che aveva fatto un incidente molto pesante con un furgone e decise quindi rottamarla, anche se non si capisce effettivamente quando effettuò questo sinistro e con chi.

Qualche giorno ma non si è mai capita la data precisa, visto che il funerale si fece 4 giorni dopo l’uccisione del sindaco.

Il rottame della vettura fu sequestrato dai Ris.

Nella prossima udienza saranno ascoltati Vincenzo Vigliotti, l’imprenditore che nel marzo 2009 fu arrestato per questo omicidio assieme proprio ad Acanfora, posizione che poi fu archiviata. Con lui saranno escussi anche Maria Antonietta Bocchino e Franco Piscitelli.

Acanfora è difeso dagli avvocati Trombetti e De Stavola, in aula anche gli avvocati della parte civile Raffaele Carfora, Renato Jappelli, per il Comune Giovanni De Lucia.