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Ultime arringhe al maxi processo CasaPound Italia

Napoli. Martedì 1 ottobre 2019 si è tenuta un’ulteriore udienza, quale ultima battuta finale, delle discussioni difensive nel maxi processo che si svolge presso la Corte d’Assise di Napoli nei riguardi dei militanti universitari dei gruppi H.M.O e di CasaPound. I difensori hanno illustrato nuovi spunti, evidenziando la circostanza che gli atti di indagine si sono mossi solo nella direzione di ricercare elementi di colpevolezza e non anche di giustificazione delle condotte degli imputati: i giovani universitari furono tratti a processo con gravissime accuse per aver effettuato n. 2 manifestazioni cittadine e volantinaggio, nell’ambito delle quali sono stati aggrediti da gruppi antagonisti.

 

 

Il pool dei difensori ha evidenziato che i testi della Procura hanno riportato solo elementi suggestivi, senza tener conto del reale svolgimento dei fatti che emerge, invece, dalle intercettazioni ambientali e telefoniche che sono state lette in aula. Ad esempio, le bibite in un furgoncino che servivano come beveraggio dei manifestanti, sono state additate dagli inquirenti come potenziali armi, così come le aste delle bandiere. I difensori si sono esibiti in minuziose discussioni di carattere tecnico giuridico, nonché storico, in merito al concetto di accuse di “organizzazione sovversiva art 270 cp” e “banda armata art 306 cp” contestate ai ragazzi: per le norme contestate l’ufficio di Procura –  rappresentato dal PM Maresca – ha chiesto pene fino ad otto anni di reclusione e l’interdizione perpetua dei pubblici uffici.

 

 

Fra i valenti difensori già presenti, come l’avv. Riccardo Cafaro, hanno discusso con grande slancio giuridico l’avv. Guido de Maio, l’avv. Domenico di Tullio, l’avv. Elena Lepre, l’avv. Rossana Ferraro e l’avv. Marcella Laura Angiulli che, all’unisono, hanno sottolineato che il giudizio da emettere con la sentenza non deve essere mosso da ideologie politiche, ma da un’analisi giuridica dei dati probatori, epurate dalle convinzioni dei singoli componenti della giuria popolare: ci fu la banda armata? Queste associazioni universitarie potevano definirsi associazioni a delinquere sovversive? Solo la sentenza emessa dopo il consulto della giuria popolare nel Collegio presieduto dal Giudice Dr. Barbarano, attesa per fine ottobre, potrà rispondere a questi quesiti.