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San Benedetto, la conferma di Don Antonio Di Nardo

Di 1 Ottobre 2019Senza categoria

Caserta. L’inizio del ministero pastorale di un nuovo Parroco è un avvenimento di rilievo nella vita di una comunità. Questi sono momenti, che lasciano un segno indelebile nel cuore di tutti. La comunità di San Benedetto Abate,  di Caserta, si prepara a vivere questo momento Domenica  6 Ottobre 2019, quando  con una  solenne celebrazione eucaristica il Sacerdote Antonio di Nardo, già Amministratore pro tempore, verrà nominato Parroco da S.E. Mons. D’Alise Vescovo di Caserta.

 

Al benvenuto non mancheranno le autorità locali come Il Sindaco e parte della Giunta Comunale.

 

Il nuovo parroco Antonio di Nardo si presenta come una persona semplice e umile. “Nato a Caserta 1967 trova la vocazione giovanissimo e nel 1998 diviene  sacerdote della Diocesi di Caserta. Dopo la licenza presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma (2007), il 3 aprile 2017 ha conseguito  il dottorato in Teologia dogmatica presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale di Napoli sez. San Tommaso D’Aquino. E’ postulatore delle Cause dei Santi.

 

Oltre che un padre spirituale è autore di varie biografie tra le quali: Madre Isabella de Rosis “Apostola del Sacro Cuore” (Velar 2011); Madre Anna Sardiello Fondatice delle Suore Eucaristiche di San Vincenzo Pallotti (Velar 2011); Giacomo Gaglione – La pienezza della gioia nella riscoperta del senso del dolore (Velar 2012), Amore Riparazione Riconoscenza (Artetetra 2015), La Compassione dall’alto della Croce (Imago Artis Edizioni 2016),Siano più alti i vostri pensier (Artetetra 2016), Madre Isabella profumo di Misericordia (Artetetra 2016), la Spiritualità del filo d’erba (Velar 2017), Mossa da intima compassione (Artetetra 2018), La santità è l’unico bene per l’uomo (Velar 2019) 

 

Da ultimo ha pubblicato con la Libreria Editrice Vaticana il libro dal titolo “Seme di Gloria” che affronta l’itinerario di fede del Venerabile Giacomo Gaglione morto a Capodrise, 28 maggio 1962. Questo volume verrà presentato il prossimo 25 ottobre alle ore 18,00 presso la Biblioteca del seminario di Caserta.

 

 

 

Intervista

 

Quando ha pensato di diventare sacerdote?

 

Il pensiero di scegliere la strada del sacerdozio ministeriale nella Chiesa Cattolica è stato un pensiero che ho avuto dall’infanzia, che pian piano ho maturato con il crescere dell’età. Con il crescere ho compreso che non si sceglie di diventare prete, ma si è scelti dal Cristo stesso dal suo amore che ogni giorno ti chiama e cresce a dismisura nel proprio cuore. E’ una scelta d’ amore altra strada non ho trovato. Perchè a differanza sarei un tecnico del Sacro, e ciò con tutti i miei limiti e peccati, fragilità delle emozioni, mi sono sforzato con l’aiuto di Cristo di non esserlo. Diventare sacerdote non è per me stato un traguardo ma un momento storico forte della mia vita dove il Cristo a cui mi sono donato mi ha consacrato per il servizio ai fratelli e sorelle bisognosi di cure e di amore del Padre.

 

Oggi più che mai dopo 21 anni dal giorno della mia ordinazione presbiterale sono convinto di aver attraversato varie epoche storiche, e sono sempre più convinto dell’essere sacerdote nel mondo. Una presenza silenziosa che opera per l’asolto e il dialogo con l’uomo di oggi, ferito, stressato e appesantito, dai problemi esistenziali. Il mio ideale di sacerdozio si va sempre più rischiarendo con la maturità umana e spirituale, trovando accoglienza nella parabola evangelica di Luca: “Il buon Samaritano”. Il sacerdote è per me il guaritore ferito aperto nella visione globale della storia dell’uomo, dialogando con lo stesso con l’elemento della compassione.

 

Ha qualche progetto in mente per la sua nuova comunità?

 

La Comunità di San Benedetto per me non è nuova, io sono stato inviato ad essa 7 anni fa dal vescovo Mons. Pietro Farina, ed insieme a lui decidemmo di avviare il progetto di restauro conservativo della Chiesa parrocchiale. Mi avviai per questo progetto in cui insieme al popolo ho portato avanti, poiche mons. Farina 6 anni fa morì. L’11 luglio 2014, dopo 50 anni giusti in cui San Benedetto era stato dichiarato patrono d’Europa da Papa Paolo VI, la chiesa parrocchiale riapre le porte ai fedeli dopo un lungo restauro fatto con l’aiuto dei documenti dell’archivio diocesano che ho studiato, analizzato e cosi da poter guidare gli architetti nel loro lavoro. Un prossimo progetto nel futuro che deve assolutamente realizzarsi, sono le opere parrocchiali, che con l’aiuto e il consiglio del mio vescovo Giovanni D’Alise iniziremo a pensare e proggettare. Anche perchè la sola aula della celebrazione non basta. Bisogna creare altri luoghi di aggregazione per far crescere la comunità e il bene comune.

 

 

Cosa si prova nei giorni che precedono la presa di possesso?

 

Certo i giorni che precedono sono dedicati alla preparazione dell’evanto, per viverlo nel migliore dei modi. Dal 1 settembre 2019, giono in cui è stato dato l’annuncio, ho notato nel popolo tanto entusiamo, ma molta gioia. Tutto ciò mi ha contagiato e ha rinsaldato la mia povera fede.

 

 

Se dovesse spiegare ad un giovane “chi è Dio”, come glielo spiegherebbe?

L’Apostolo dell’Amore, San Giovanni Evangelista, dice che Dio Nessuno lo ha mai visto , solo il figlio Gesù che è nel seno del Padre. Lui lo ha rivelato. Il Padre si rivela pienamente nell’umanità del Cristo. Conoscere Dio altra strada non vi è che l’umanita di Gesù. Contemplando il Cristo venuto sulla terra si riscopre la bellezza dell’uomo e come al centro del cosmo ci sia lui per volontà di Dio. Il secondo modo per spiegare Dio è generare amore e compassione nelle relazioni umane. Deus Charitas est. Dio è amore. E’ questa verità e scritta in ognuno di noi, basta rientrare in se stessi per scoprirla, viverla è donarla. L’amore non è solo un sentimento, ma è anche cura per l’altro, anzi è l’amore stesso che trasforma il proprio essere umano in cura per l’altro, da qui si puo comprendere il bene per il prossimo.

 

Sappiamo che da poco ha pubblicato un’altra biografia dal titolo “Seme di Gloria” che sarà presentato il prossimo 25 ottobre. Vuole darci qualche anticipazione? Questo testo è stato pubblicato con la Libreria Editrice Vaticana. E’ una sintesi della mia tesi di dottorato discussa nel 2017, che ha come tema: Croce e gloria nell’esperienza teologale di Giacomo Gaglione. Il tema è il cammino per intrerpretare, dialogare con il proprio dolore e la propria sofferenza, cercare un senso al non senso. Fino a comprendere la trasfigurazione del dolore della malattia per cercare il vero volto la Verità intrinseca nella propria croce. Bisogna leggerlo con attenzione per poter gustare il cammino già tracciato dal Venerabile Giacomo Gaglione pioniere della felicità.

 

In estremo cosa sente dentro di lei? Io desidero ringraziare il mio Vescovo mons. Giovanni D’Alise per la fiducia accordatami e sento di percorrere la strada insieme alle pecore, che in questi tempi hanno bisogno di guide sicure e punti saldi di riferimento. Grazie.

 

Grazie per il tempo che ci ha concesso buona giornata e a presto.