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Cori razzisti contro un calciatore di una squadra casertana. Ma i padroni di casa smentiscono

Caserta. Cosa hanno in comune Ndiaye delle Aquile Rosanero Caserta e Dalbert della Fiorentina? Una cosa: entrambi ieri sono stati bersagliati da cori razzisti (smentiti in un caso) nei match che hanno disputato. Il “Tardini” (bergamasco per l’occasione) come il campo di Montesarchio: la serie A come la Promozione. L’ignoranza non conosce categoria.

Il fatto

Insultato per il colore della pelle da un avversario durante una partita di calcio, ha reagito ed e’ stato espulso. E’ accaduto nel campionato di calcio di Promozione, a Montesarchio (Benevento), durante il match tra i locali e le Aquile Rosanero Caserta.

 

Il 22enne Ndiogou Ndiaye, a cinque minuti dal fischio finale, ha spintonato platealmente l’avversario che poco prima lo aveva insultato, l’arbitro lo ha visto e lo ha espulso; poco dopo ha pero’ cacciato dal campo anche due giocatori sanniti, forse dopo aver appreso dell’offesa a sfondo razzista. “Sono molto dispiaciuto – ha detto il presidente del club casertano Federico Di Pippo – non e’ la prima volta che Ndiaye subisce queste offese”.

Il Montesarchio smentisce

Ecco la nota apparsa sul profilo social del Montesarchio in mattinata: “La società prende le distanze e prova rabbia per quanto scritto su una testata giornalistica sportiva casertana, relativa all’episodio avvenuto nella gara casalinga , da noi persa 1-2 contro le Aquile Rosanero Caserta, dove il numero 9 avversario Ndiaye, dopo l’ennesimo allontanamento della palla su fallo da lui fatto e l’ennesima provocazione e minaccia fatta, reagiva con 2 pugni al volto al nostro tesserato Cocozza. Il direttore di gara, da due passi, espelle Ndiaye, che fa accendere gli animi in campo. Da punire il gesto di reazione del nostro tesserato Cocozza.


Ancora da capire il motivo dell’allontanamento di De Mizio, tenutosi sempre distante dal parapiglia. Su questo possiamo anche soprassedere, ma
stamattina quello apparso nell’articolo della suddetta testata giornalistica, ci fa rabbia. Vengono usate parole pesanti, ACCUSE DI RAZZISMO, al nostro tesserato. Ci viene da pensare che la società delle Aquile Rosanero abbia usato questa SCUSANTE, con i giornalisti, per GIUSTIFICARE il gesto del loro tesserato. Questo vi rende poco sportivi e scorretti. Gettare fango con un’accusa così pesante verso un ragazzo vi fa poco onore, per nascondere l’aggressività del loro tesserato. La società si riserva di agire in via legale per questi atti diffamatori verso un nostro tesserato. Aspettiamo il Comunicato Ufficiale dove sarà presente il referto arbitrale ed agiremo di conseguenza.”