Capua. L’ultimo viaggio. Un percorso spezzato in una domenica di fine estate all’alba in modo tragico e che oggi Simone, il figlio di tutta Capua, riprenderà. Tra lacrime, fiori e ricordi. Molti di quelli che oggi pomeriggio si ritroveranno al Duomo di Capua si sarebbero comunque visti dopodomani: venerdì infatti Simone Mauro avrebbe compiuto 24 anni.
Per tanti il suo compleanno era un appuntamento irrinunciabile, indipendentemente dal fatto che si fosse organizzata una festa o un semplice brindisi. Tutti volevano abbracciarlo e dirgli anche solo “auguri”. Oggi tutti lo abbracceranno e gli diranno semplicemente: “Grazie”. Di esserci stato e di aver lasciato così tanto affetto in appena 23 anni di permanenza su questa Terra.
In queste ore, dopo il test autoptico disposto dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ed i cui risultati saranno depositati non prima di un mese, la salma del giovane lascerà l’istituto di medicina legale di Caserta: alle 14 Simone arriverà direttamente in Duomo (abitava nella vicina via Roma), mentre alle 16 sarà celebrato il rito funebre.
A quattro giorni dal terribile incidente la comunità è ancora sotto choc: Simone stava tornando da una festa a Sparanise con gli amici di sempre, Giovanni e Luca, quando ha perso il controllo della sua Opel Corsa andandosi a schiantare poco dopo la curva dell’Appia, nel tratto al confine tra Capua e Vitulazio.
Tantissime gli omaggi che in queste ore gli stanno tributando coloro che gli hanno voluto bene: “Avevi 16 anni quando ti ho conosciuto: le feste, volevi essere un promoter, frequentare i bei salotti, vendere ticket per gli eventi, chiedevi un consiglio, davi consigli, facevi team con lo spirito di lavoro giusto, il sorriso le risate . Sapevi farti voler bene, estroverso solare sempre col.sorriso sulle labbra e la voglia di emergere di fare strada; mi si è spezzato il cuore pensando che non ci sei più. Ci siamo visti per strada qualche giorno fa un abbraccio, non perdiamoci e poi oggi il tuo viaggio verso il cielo. E’ difficile accettare ma come avresti voluto tu sorridiamo e andiamo avanti”.
LETTERA AL MIO GUERRIERO
“Sei nato in un giorno di Settembre , non con la camicia, ma con indosso armatura, elmetto e stivali, pronto ad affrontare la guerra per la vita.
Mamma e papà non erano davvero pronti.
Tutti conoscono le continue sfide che hai affrontato , tu in prima linea e noi con te.
Ti abbiamo amato così tanto, costantemente e incondizionatamente, che il vuoto che oggi lasci è davvero incolmabile, mi toglie il respiro e preme sul nostro petto.
Di una cosa siamo sicuri, lassù ti staranno facendo una grande festa. Così tante persone ti hanno preceduto, amore mio, che non sarai solo per un attimo. E un giorno ci saremo anche noi a farti compagnia, e allora non lasceremo la tua mano nemmeno per un secondo.
Adesso però deponi l’armatura e vai, hai sentito tua sorella? “Corri, ridi, gioca e non fermarti più”, salta da una nuvola all’altra fino ad arrivare al sole. Ma soprattutto ti prego, resta sempre al nostro fianco. Possiamo continuare a vivere solo con il tuo sorriso stampato sulla nostra pelle e i tuoi occhi grandi che ci mostrano la strada.
Con queste semplici parole ti lascio andare, ma non è un addio, perché continuerai a vivere nei nostri cuori, impareremo giorno per giorno a riempire quel vuoto con l’amore e il ricordo di te impresso nella mente.
Ti amiamo profondamente.
Arrivederci, guerriero.”