Skip to main content

Terremoto nell’amministrazione Velardi: 5 consiglieri escono dalla maggioranza. NOMI E DOCUMENTO

Marcianise. Nei minuti in cui la Finanza ha eseguito l’arresto dell’ex fedelissimo Gennaro Spasiano, attuale dirigente comunale, un altro terremoto, stavolta tutto politico, si è abbattuto sull’amministrazione di Antonello Velardi. In questo momento cinque consiglieri hanno protocollato un documento in cui annunciano l’uscita dalla maggioranza.

Si tratta di Luciano Buonanno, Telia Frattolillo, Gennaro Laurenza, Tommaso Acconcia e Vincenzo Galantuomo. Si rompe dunque il fronte del Partito Democratico, con la corrente di Telia Frattolillo che interrompe le trattative per la nuova giunta e va via sbattendo la porta. Restano sulle posizioni di attesa invece gli altri democrat, tra cui Raffaele Guerriero e Antimo Rondello.

“Continueremo a rispettare il mandato elettorale senza più vincoli con la maggioranza” scrivono in una nota firmata anche da Enzo Galantuomo di Città Nuova e da Luciano Buonanno e Tommaso Acconcia di Campania in Movimento. Si apre uno scenario fosco per la tenuta della coalizione: senza questi cinque voti, infatti, la maggioranza rischia di non avere più i numeri già dal prossimo consiglio comunale, anche perchè i “mal di pancia” non riguarderebbero solo i cinque ribelli. Altri gruppi sono pronti a sfilarsi nel caso la situazione di stasi venutasi a creare dopo le voci di un rimpasto dovesse proseguire.

Numericamente Velardi sembra ormai all’angolo, ma il dato politico di queste ore non va solo letto nell’ottica di una maggioranza traballante. Nei fatti il Pd, già spaccato alle ultime Amministrative sfociate in una faida verbale, apre ora un ulteriore fronte interno; le divisioni erano già emerse in due recenti incontri dei democrat che avevano portato a un nulla di fatto. Altre forze della coalizione erano in attesa infatti di una posizione definitiva sull’eventuale nuova giunta, ma il solco scavato dal duello verbale d’agosto tra il primo cittadino e il segretario cittadino del Pd Angelo Raucci, era evidentemente ancora più profondo di quello che già le parole al veleno apparse sui social lasciavano intravedere.

IL DOCUMENTO