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Clan Belforte, revocata la sorveglianza al prof Bellopede

Marcianise. Svolta per il “professore” Raffaele Bellopede. La Corte di Cassazione ha infatti revocato la sorveglianza speciale e l’obbligo di soggiorno in città nei confronti del 63enne di Marcianise che era già libero in quanto aveva  espiato la sua condanna per estorsione per il clan Belforte. L’unico procedimento aperto nei confronti del “professore” resta quello presso la sezione delle misure di prevenzione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere a seguito del sequestro effettuato dalla polizia lo scorso dicembre: la prima udienza è prevista in autunnno.

Bellopede espiò la condanna a 8 anni mezzo di reclusione per estorsione aggravata e continuata dalla metodologia mafiosa prevista ex art 7 della Legge 203/1991, ai danni di commercianti  che, inermi rispetto alle intimidazioni mafiose subite, erano costretti a corrispondere somme di danaro, soprattutto in  occasione delle festività natalizie e pasquali.

Secondo le accuse della Dda Bellopede frequentava le abitazioni degli affiliati, si prestava al cambio assegni, riscuoteva le estorsioni per conto della cosca, fungendo da collettore tra gli esponenti apicali del clan e i commercianti estorti: il suo nome era indicato con la denominazione di “Professore 1.50” e riceveva quale corrispettivo del proprio apporto uno stipendio mensile di €.1.500,00. I giudici della Corte di Cassazione però hanno ritenuto Bellopede ormai estraneo a quel giro e quindi non più pericoloso dopo la conclusione della vicenda giudiziaria.