AGGIORNAMENTO. La procedura di Giovanni Ferrara è stata corretta, la Pec con le sue dimissioni è arrivata stamani anche al presidente del consiglio Corrado Colella che a questo punto lunedì mattina attiverà la procedura per la convocazione del consiglio comunale con all’ordine del giorno le dimissioni del sindaco. Dal giorno in cui ci sarà questa seduta e la presa d’atto Ferrara avrà 20 giorni per ritirare le dimissioni. Alla fine è stata una procedura in 2 tempi.
IL PRIMO LANCIO
San Felice a Cancello. Giovanni Ferrara sta vivendo un periodo di grande confusione e le dimissioni virtuali (sono valide dal momento in cui c’è la presa atto del Consiglio) sembrano quasi uno specchietto per le allodole, un diversivo per l’opinione pubblica.
Nel pomeriggio si terrà una riunione dei consiglieri di Ricominciare con l’obiettivo di mediare una intesa che di fatto già esiste e a cui solo il sindaco non vuole dare corso. C’è veramente la disponibilità a chiudere l’accordo. Lo vogliono tutti.
Ferrara sta demonizzando i suoi stessi alleati, quelli che ha scelto per imbastire una maxi coalizione che avrebbe dovuto fronteggiare quella di Emilio Nuzzo.
Prima li sceglie e li imbarca e poi si fa passare che sono quelli che non devono far parte di questa nuova idea di città, il vecchio, i pupari, i burattinai.
Gli stessi consiglieri, tutti senza distinzione, non ci stanno capendo nulla e ignorano dove veramente il sindaco voglia andare a parare.
Fabio Gagliardi e l’imboscata a Fruggiero
Ad inizio settimana è stata tesa una specie di imboscata all’assessore Fruggiero, orchestrata dalla locomotiva del gruppo Dc, Gaetano De Falco. Un incontro con i fedelissimi del geometra per metterlo di fronte al fatto compiuto e appoggiare la nomina in giunta di Fabio ‘assistente particolare’ Gagliardi.
Fruggiero ha detto di no e ha quasi minacciato di dimettersi. L’obiettivo era trovare una collocazione per il ragazzo che per tutta la campagna elettorale è stato al fianco del sindaco e dare visibilità a questa famiglia, dopo che si era parlato anche di un innesto del fratello Antonio, dimessosi dalla pro Loco.
Sono davvero tante le situazioni e le persone a cui dare conto che Ferrara non ci sta capendo più nulla. Un vero peccato perché si era ritrovato la strada in discesa dopo l’esclusione di Emilio Nuzzo. Se fosse stato anche un profeta non avrebbe avuto problemi ma si è fatto questa squadra, con questi ha vinto le elezioni e se vuole andare avanti dovrà giocoforza trovare una sintesi, altrimenti tutti a casa, in barba ad un paese che ha bisogno come il pane di un sindaco e di un’amministrazione decorosa.