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Damiano De Rosa prescelto come nuovo Presidente della Comunità Montana

E’ il noto avvocato Damiano De Rosa, sindaco di Prata Sannita (CE), il candidato designato dalla maggioranza dei sindaci alla presidenza della Comunità Montana del Matese, l’Ente che governa un’area di elevato pregio storico-naturalistico estesa su oltre 53.000 ettari, per una popolazione complessiva che sfiora i 42mila abitanti suddivisi nei 17 Comuni del comprensorio, ricchi di tradizioni, acque cristalline e bellezze paesaggistiche d’incomparabile valore.

La nomina di De Rosa, che avrebbe come suo vice Mauro Martino, delegato del comune di Piedimonte Matese, sarà probabilmente formalizzata nei prossimi giorni, ma è già stata messa nero su bianco in un documento ufficiale depositato e sottoscritto da nove primi cittadini del comprensorio, anticipato ieri dal quotidiano locale Macro News.

 

«Sono grato ed onorato di questa prima indicazione sul mio nome fatta congiuntamente dai nove colleghi sindaci sottoscrittori – dichiara a caldo l’avvocato De Rosa – e ben consapevole delle responsabilità connesse alla nuova eventuale carica che spero, soprattutto in ragione dei tanti punti critici da affrontare, possa trovare un’ampia ratifica da parte del Consiglio Generale appena lo stesso sarà formalmente convocato per decidere sull’ordine del giorno, così come sottoscritto e depositato».

«Se ci sarà questa conferma – tiene ad aggiungere Damiano De Rosa – il mio mandato sarà improntato ad un ampio spirito di collaborazione e condivisione con la Giunta regionale guidata dal presidente Vincenzo De Luca».

 

La svolta nella governance dell’Ente montano si era registrata mercoledì scorso quando per la prima volta erano stati ammessi al tavolo i delegati dei 200 lavoratori forestali, i cosiddetti baif, che hanno spinto per una soluzione all’insegna di un autentico rinnovamento, chiedendo che fosse uno dei nove “sindaci di frontiera”, fra i quali appunto De Rosa, ad affrontare non solo le spinose questioni sul ruolo primario di questo comparto, che da tempo attende fra l’altro numerose mensilità arretrate, ma specialmente i temi strategici del rilancio turistico, occupazionale e produttivo dell’intero territorio.

 

46 anni, due figli, una brillante carriera da avvocato cassazionista che lo ha visto in campo per questioni di rilevanza mediatica nazionale, De Rosa, ecologista di lungo corso, ama e vive fin dall’infanzia questi territori, alla cui tutela si dedicava con passione ben prima dello scorso 26 maggio, quando la comunità di Prata lo ha fortemente voluto e votato come sindaco.

Con un curriculum accademico di primissimo piano comprendente competenze specifiche di elevato livello (è fra l’altro specialista in Diritto ambientale e Gestione del territorio, titolo conseguito già nel 1998 presso la Seconda Università degli Studi di Napoli), fin dal suo insediamento alla guida dei cittadini pratesi Damiano De Rosa ha dato prova di quello spirito di servizio verso la propria comunità che gli è valso il consenso entusiasta anche delle fasce tricolori limitrofe. Le stesse che hanno sottoscritto il documento con il quale, nelle scorse ore, è stata sancita la sua imminente designazione a presidente dell’Ente montano, soprattutto se si considera che tra i firmatari del documento a sostegno della sua candidatura ci sono sindaci di comuni geograficamente e demograficamente rilevanti quali Piedimonte Matese ed Alife, circostanza che esalta il grande senso di responsabilità e di determinazione mostrato per giungere ad un esecutivo di qualità nell’interesse esclusivo della causa comune.

 

«Il mio impegno per queste terre che amo da sempre vedrà realizzarsi, grazie alla piena collaborazione dell’esecutivo di indubbie qualità indicato nel documento ed alla collaborazione interattiva con le popolazioni servite, quel cambiamento nel segno della condivisione, del merito e della trasparenza da tanti anni atteso», sottolinea De Rosa.

«Il Matese – conclude – tornerà ad avere il ruolo, che merita, di perla turistica del Mezzogiorno, uscendo dalla marginalità in cui lo avevano relegato anni e anni di politica vecchio stile, improntata più alle logiche partitocratiche che alle sacrosante richieste espresse dai cittadini di veder finalmente decollare, nei fatti, le incommensurabili potenzialità di sviluppo del comprensorio matesino».