Capua. Conflitto di interessi, nuovo centro per stranieri. Se ne sono dette tante in queste settimane a proposito del Complesso di Riviera Casilina. Molte frasi appena sussurrate, tanti i riferimenti, più o meno palesi, al legame di parentela tra don Gianni Branco e suo fratello Luca, candidato a sindaco del centrosinistra. Voci che sono arrivate a creare una sorta di leggenda intorno all’edificio di otto metri che sta per venire su al centro della città, il cui progetto in realtà affonda le radici nel 2009, dieci anni fa.
Per mettere fine alle voci Luca Branco, che ha firmato il progetto come architetto insieme all’ingegnere Massimo Sapio, ha voluto mostrare gli atti di quello che diventerà un oratorio, in grado di accogliere i ragazzi di Capua, con annessa riqualificazione della piazzetta vicina. Un piano partito con la decisione dell’allora amministrazione Antropoli di effettuare la variante al piano di recupero del centro storico per riqualificare l’area. Il consiglio comunale disse sì alla vendita, nonostante il voto contrario della minoranza, compreso quello di Branco che allora sedeva in consiglio.
Fu la Diocesi, dopo l’interesse di un privato, a decidere di realizzare la struttura su quell’area. Il resto è storia recente e futura.
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