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Maledizione scuolabus: ferito un assistente ai disabili. Operato d’urgenza

San Giorgio a Cremano. Un uomo di 50 anni è stato investito da uno scuolabus a San Giorgio a Cremano, in provincia di Napoli. L’incidente ieri mattina, mercoledì 20 marzo, avvenuto mentre il mezzo faceva manovra. L’uomo è finito con una gamba sotto alla ruota del bus e si trova attualmente ricoverato in prognosi riservata all’Ospedale del Mare a Napoli. L’episodio è accaduto all’esterno dell’istituto comprensivo statale ‘Guido Dorso’ in via Buongiovanni. L’uomo rimasto ferito è un operatore impegnato nell’assistenza ai bambini diversamente abili e, al momento dell’impatto, era in procinto di prestare il suo servizio a scuola.

 

Disagi per i pendolari

Stazioni sbarrate con avvisi all’utenza, studenti e pendolari in attesa dei bus sostitutivi, corse in pesante ritardo sulla tabella di marcia. Altra giornata di caos per diverse migliaia di utenti della Circumvesuviana, la linea ferroviaria gestita dall’Eav, che collega centinaia di comuni, soprattutto in provincia di Napoli con il capoluogo, ma che tocca anche centri del Salernitano e dell’Avellinese. Continua lo
sciopero ad oltranza degli addetti delle stazioni con la conseguente loro chiusura. Il servizio da ieri è sospeso tra Napoli e Sarno (via Ottaviano), Torre Annunziata-Poggiomarino (via Scafati) e Napoli-San Giorgio a Cremano (via Centro Direzionale).

 

“Stamattina – spiega una studentessa – ho trovato un’amica che mi ha accompagnato in auto da Terzigno, dove la stazione era chiusa e c’era un avviso scritto a penna, a Pompei Villa dei Misteri. Il treno per Napoli sarebbe dovuto partire alle 7,47. E’ arrivato alle 8.12, con oltre 20 minuti di ritardo. Insomma, sono partita da casa alle 6,30 e sono arrivata a Napoli alle 9. Un inferno“. Sulla vertenza ieri c’è stata una presa di posizione decisa del governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ha parlato di “comportamenti sindacali irragionevoli ed eccessivi. Se nell’ambito di un accordo aziendale uno chiede 350 euro di straordinario, non è un accordo sindacale, ha un altro nome e questo non può essere accettato”.