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L’arte nei luoghi della fede: Capodrise rilegge Mondo, Caravaggio e Cranach

CAPODRISE. Dal Palazzo alla città. La quotidianità è piena di immagini struggenti, evocative, più potenti dell’usura del tempo che i nostri occhi, spesso, faticano a vedere. Sono le tante testimonianze del patrimonio di opere sacre che costellano le nostre città, frutto di un dialogo tra esperienza religiosa e creazione artistica che non si è mai interrotto. Per il ciclo “L’arte nei luoghi della fede”, il Palazzo delle Arti, dal 15 marzo, animerà tre incontri nella chiesa di Sant’Andrea Apostolo, a Capodrise, per riscoprire questi segni della nostra terra e altri capolavori secolare della pittura che, da sempre, vivono sullo sfondo degli eventi più significativi della vita di ognuno.

 

Riappropriarsi di queste opere, ripercorrerne la genesi, interpretarne il senso umano e spirituale, servirà a riappropriarsi di quel sentimento, intimo e profondo, di appartenenza a una comunità, identificandosi in quei valori sacri che segnano la storia di uomini e di lunghi. Del resto, san Giovanni Damasceno, cantore delle immagini sacre, rivolgendosi ai cristiani diceva: «Se un pagano viene e ti chiede: “Mostrami la tua fede!”, tu portalo in una chiesa».

 

Introdotti da Rosa Bencivenga, giovane e appassionata storica dell’arte, il Palazzo ha voluto affidare questa nuova esperienza di catechesi, nel tempo di Quaresima, alle riflessioni di due uomini-guida della città, don Giuseppe Di Bernardo e il sindaco Angelo Crescente. Ecco il programma. Venerdì 15 marzo, ore 19:00: “Ultima cena” di Domenico Mondo; venerdì 29 marzo, ore 19:00: “Flagellazione di Cristo” di Caravaggio; venerdì 12 aprile, ore 19:30: “La crocifissione” di Lucas Cranach, detto il vecchio. L’arte è l’esperienza di un inizio infinito che riporta all’eterna bellezza. Unisce le generazioni e le congiunge nell’ammirazione. I tre appuntamenti sono inseriti nella seconda edizione della rassegna “Capodrise contemporanea”.