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Volano gli stracci a Portico: “Ecco cosa diceva il sindaco di Gigi Piccirillo e della Gravina”

Portico di Caserta. A Portico il sindaco Peppe Oliviero e l’ex assessore Giusy Giovanna D’Arco Merola, sono i veri protagonisti di questa fine del 2018, a colpi di pupatelle…

Nella sua lettera protocollata ieri la Merola ha effettuato alcuni importanti passaggi in merito al sindaco, definito il ‘muto selettivo’.

La Merola che non è riuscita a parlare per intero in consiglio comunale, sempre interrotta dagli ex ‘compagni’ ha protocollato il documento, lanciando parole di fuoco.

La Giovanna D’Arco, la più presente in Municipio fino a qualche giorno fa, ha detto di avere più volte accolto gli sfoghi del primo cittadino: “Hai accolto i miei sfoghi, così come ho accolto i tuoi, quando ti lamentavi della superficialità del presidente del consiglio (Gigino Piccirillo) o del suo modo di far confusione o della voglia di comando del vicesindaco (Anna Gravina) o delle assenze di qualcuno che poi però giustificavi nell’immediato”.

Probabilmente qui la Giusy si riferisce a Francesco C Iodice. Insomma Oliviero secondo l’ex assessore si lamentava di mezza maggioranza.

Poi la Merola continua: “Se non avessi te che lavori, sarei rovinato”. mi dicevi, per fortuna ci sei tu a leggere pure le virgole.

 

OLIVIERO HA RISPOSTO CON UN POST SU FACEBOOK RINFACCIANDO L’INCARICO IN QUOTA PORTICO DATO  A CARLO BENINCASA AL CONSORZIO IDRICO

 

Avrei voluto continuare nel rispettare la persona e l'”amica” di avventura anche con il “silenzio imbarazzante” di stamane in Consiglio per non infierire pubblicamente. Insieme alla mia squadra ho cercato in tutti i modi di evitare polemiche becere, di pochezza politica, ma dato gli atteggiamenti e gli scritti dell’ex assessore Giusy Merola, è opportuno e doveroso fare dei chiarimenti anche nel rispetto dei nostri elettori. Ebbene, prima di arrivare alla decisione di revocare la fiducia, sono trascorsi mesi e mesi durante i quali ho appurato che la sua presenza assidua in comune non era diretta a curare esclusivamente gli interessi della comunità. Il primo guanto di sfida è stato lanciato a pochi giorni dall’insediamento quando mi richiedeva (o era lo strumento per richiedere) l’assessorato di materie prettamente tecniche. Successivamente l’ex assessore Merola mi ha chiesto ed ha ottenuto, la delega per poter votare il proprio “consulente politico“, quale revisore dei conti del Consorzio Idrico Terra di Lavoro.

 

Da li c’è stato sempre un crescendo di richieste, illazioni e denigrazioni che continuamente minavano la stabilità del gruppo. Tutto ciò che in maggioranza veniva discusso, votato e palesato, dopo poche ore veniva d’un tratto ribaltato e convertito a proprio modo e piacimento anche per impegni politici dalla stessa assunti senza mai interagire con la maggioranza e comunque senza mai la dovuta chiarezza. Mai stata propositiva, sempre polemica e contestatrice senza mai proporre soluzioni fattive e concrete. Dinanzi ad esiti positivi se ne professava artefice; al cospetto di situazioni complicate, noi gli incapaci. Insomma una minoranza all’interno della maggioranza.

 

Sono stati diversi gli episodi dove, per il suo tramite (o era il tramite!?!?), sono accaduti disguidi tra i consiglieri di maggioranza, ma questi, data la loro maturità, hanno sempre saputo sorvolare. Infine, il consiglio politico sul bilancio: una proposta di bilancio identica a quella da lei stessa votata sia in giunta che in consiglio nel mese di maggio e, successivamente in fase di riapprovazione, su indicazione del suo mentore politico non si presentava in consiglio per riapprovarlo, nonostante le molteplici rassicurazioni mie, nostre e dei tecnici. Chi amministra deve assumersi delle responsabilità ma sopratutto non deve essere il pupazzo di nessun’altro né sottostare a dinamiche pseudopolitiche esterne.

 

Nonostante ciò, ed i diversi incontri fatti in maggioranza sempre in sua presenza, ho ritenuto concederle ancora un’altra opportunità, tant’è che decidevo di lasciarle le deleghe con la speranza di recuperare la stima e la fiducia reciproca necessarie per proseguire un percorso insieme, in linea con la mia e la nostra disponibilità che da sempre abbiamo avuto nei confronti della stessa e della quale ricordo l’atteggiamento di totale chiusura che da sempre ha posto in essere con me e con il gruppo di maggioranza.

 

La Merola ha scelto di essere da sola!
Noi, continueremo a fare e prodigarci per il bene della comunità nell’ottica di un lavoro di condivisione, confronto aperto e senza alcun protagonismo.

 

 

 

 

 

LA RISPOSTA FINALE DELLA GIOVANNA D’ARCO PORTICHESE, GIALLO SULL’INCARICO AL FRATELLO DELLA IENCO

 

Il muto selettivo in consiglio comunale riacquista il verbo per attaccare chi non può difendersi. Dopo l’ennesima figuraccia di stamattina (IERI NDR) quando le minoranze incalzavano e lui rispondeva con il solo sguardo rivolto ai colonnelli, si è passato alle accuse infamanti. A questo punto non mi resta che il chiarimento pubblico. Lo devo a me stessa, alla mia famiglia ed al mio elettorato…
Non comincio dal principio…ma a caso…
Sono stata contestatrice? Beh sì, decisamente. Nel momento in cui mi veniva imposta l’approvazione di una delibera di giunta , lo sono stata : Concessione, in zona PIP, ad una specifica azienda, della realizzazione di una cabina per l’energia elettrica su uno standard comunale, andando contro il regolamento di detta zona, solo perché il progettista era il fratello della consigliera Ienco. Mi dispiace, no!
Com’è finita? Dopo quattro presentazioni in giunta, la Proposta del Sindaco se la sono approvata da soli. Ed io sarei cosa????