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Scontri San Siro, vittima era capo di gruppo ultrà di estrema destra

Di 27 Dicembre 2018Cronaca, Regionale

Regionale. “Amava il calcio, ma non ne parlavamo molto perché io tifo Juventus e lui tifava Inter, non so cosa dire, era un ragazzo solare”. Sono le parole di uno zio di Daniele Belardinelli, l’ultras trentacinquenne, morto travolto da un suv nella zona dove ieri sono andati in scena scontri fra tifosi nerazzurri e napoletani. Belardinelli, sottoposto a Daspo nel 2007, a quanto emerso abitava nella zona di Morazzone, in provincia di Varese.

 

“Ci incontravamo ogni tanto perché tutti e due lavoravamo nell’edilizia – ha proseguito lo zio – non so cosa sia successo, ho saputo la notizia dal telegiornale”. Belardinelli, si legge su siti svizzeri, era socio di una ditta di pavimentisti e piastrellisti con sede nel Canton Ticino. Campione di arti marziali, Belardinelli era un atleta della ‘Fight Academy’ di Morazzone, con cui tre anni fa aveva vinto diverse gare a Cremona. Lascia due figli piccoli.

 

Belardinelli a capo del gruppo ultras del Varese “Blood and Honour”, di estrema destra e storicamente gemellato con la curva Nord del’Inter.Fra gli oltre cento ultras che ieri sera prima della partita Inter-Napoli hanno assalito alcuni pulmini di tifosi partenopei, non c’erano solo supporter nerazzurri, ma anche di altre tifoserie gemellate, ovvero quelle del Varese e del Nizza. Il questore di Milano, Marcello Cardona, lo ha spiegato in conferenza stampa parlando di quella che ha definito una “azione squadristica ignobile”

 

Era sorvegliato speciale

“Daniele Belardinelli era sorvegliato speciale per reati connessi a manifestazioni sportive”. Lo ha affermato la Questura di Varese, confermando che il tifoso morto negli scontri di ieri prima della partita Inter-Napoli era stato oggetto di “diversi provvedimenti di Daspo, l’ultimo dei quali concluso nel 2017. I precedenti specifici erano parecchi, non sappiamo ora dire con precisione quanti fossero”. Belardinelli era riconosciuto a Varese come uno dei capi dei ‘Blood Honour’, la frangia più estrema del tifo biancorosso che è storicamente gemellato con quello dell’Inter.

 

Un Daspo di cinque anni risale al novembre 2007, per gli scontri a margine di Varese-Lumezzane, un altro al luglio 2012, quando Belardinelli era a Como per l’amichevole estiva tra la squadra locale e l’Inter. Questa mattina alcuni ultrà dei “Blood Honour” si sono radunati davanti allo stadio comunale varesino “Franco Ossola”, chiedendo novità sulle condizioni del loro compagno poi deceduto all’ospedale San Carlo di Milano.

 

GUARDA IL VIDEO DEGLI SCONTRI

PUGNO DURO DEL QUESTORE: CACCIA A UN SUV