Orta di Atella. Il bene senza fine di una madre. Consapevole di vivere le pene dell’inferno, ma comunque desiderosa di tenere il figlio, con sè nell’abitazione di via Gaetano Filangieri. Quell’appartamento nel Parco Wojtyla stamattina, poco prima delle 9, è diventato la casa dell’orrore.
Liti, perdoni, ricongiungimenti: un equilibrio sottile che oggi si è spezzato per sempre sotto i colpi della furia di Marco Mattiello. Il 40enne dopo l’ennesima discussione, ha aggredito la madre colpendola più volte alla testa: il capo contro il pavimento in un raptus senza senso e la poveretta che esala l’ultimo respiro. Il loro mondo è finito in quel momento: Mattiello si accorge dell’orrore commesso e chiama i parenti ai quali lascia intendere cosa è accaduto.
Poco dopo arrivano i carabinieri della Compagnia di Marcianise che lo bloccano e lo portano in caserma dove si trova tuttora. I militari dell’Arma lo stanno interrogando insieme al magistrato della Procura della Repubblica di Napoli Nord che ha già predisposto l’esame autoptico sulla salma della donna: il primo test del medico legale evidenza profonde ferite alla testa, col cranio fracassato sotto quei colpi terribili.
Su Mattiello pendeva un ordine di allontamento dopo alcuni maltrattamenti che la madre aveva subito: era stata proprio lei a rivolerlo in casa, in barba a quanto disposto dal tribunale. Lo aveva riaccolto pensando che il suo perdono e il suo amore potessero tenerlo lontano dal tunnel di droga e psicofarmaci. Un tunnel dove purtroppo questa mattina è precipitata anche lei, la gentile e garbata dipendente dell’ufficio sanitario che negli ultimi anni ha vissuto l’inferno tra le mura domestiche.
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La ricostruzione del matricidio