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Finanza torna in Comune: maxi sequestro di faldoni, c’è un atto appena approvato

Marcianise. Non si allenta la morsa della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere sull’inchiesta relativa all’Interporto. Nella giornata di ieri altra visita a sorpresa degli uomini della Guardia di Finanza negli uffici municipali di piazza Umberto I.

 

Le fiamme gialle del nucleo economico finanziario del comando provinciale delle fiamme gialle, agli ordini del colonnello Luca Gennaro Cioffi, hanno bussato alla porta dell’ufficio tecnico ed hanno effettuato una corposa acquisizione di documenti relativi alle attività produttive ed all’ormai arcinota vicenda dell’Interporto Sud Europa. Il blitz è avvenuto nel primo pomeriggio e i finanzieri si sono intrattenuti per diversi minuti prima di lasciare l’Ente municipale.

 

Clima teso all’Ufficio Tecnico

 

Stretto riserbo sul contenuto della documentazione, ma tra i faldoni prelevati ci dovrebbe essere anche un atto recente e di grande interesse. Si tratta della delibera di giunta di aggiornamento del Siad (Strumento di Intervento per l’Apparato Distributivo), appena passata al vaglio dell’esecutivo Velardi. Una vicenda che, tra la decisione e la visita delle fiamme gialle, in molti stanno mettendo in correlazione con i rumors che danno il capo dell’ufficio tecnico Gennaro Spasiano pronto a lasciare la sua scrivania in piazza Umberto I.

 

I due filoni aperti a S.Maria

 

Negli ultimi mesi la Procura sammaritana si è mossa su due filoni relativi all’ampliamento dell’Interporto: il primo p stato portato avanti da Giacomo Urbano e dalla defunta Antonella Cantiello riguardava le ipotesi di reato di caso falso per soppressione di documenti, corruzione e turbativa d’asta. L’altro filone investigativo, seguito dal pm Sergio Occhionero, attiene ad alcuni lavori cominciati, secondo l’ipotesi dell’accusa, prima che fossero perfezionati gli atti amministrativi e le autorizzazioni.