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Disastro Volturno, Centore in Procura: ecco quando sarà sentito

Capua. Sarà il primo a provare a spiegare la propria posizione e a contestare gli addebiti della Procura. Nella mattinata di giovedì il sindaco uscente Eduardo Centore si presenterà negli uffici giudiziari del tribunale di Santa Maria Capua Vetere.

 

L’ormai ex primo cittadino, generale dei carabinieri, ha, infatti, chiesto formalmente di essere sentito dal pubblico ministero che indaga sul caso Volturno. Centore è intenzionato a chiarire le contestazioni mosse dalla Procura sammaritana con particolare riferimento all’ipotesi di reato di disastro ambientale, la più pesante tra quelle contestate agli indagati. Centore, sindaco dal giugno 2016 all’ottobre 2018, è assistito dall’avvocato Michele Spina: dopo il ‘faccia a faccia’ in Procura la difesa potrebbe anche optare per la nomina di un perito di parte.

 

Insieme a Centore sono indagati anche il suo predecessore, Carmine Antropoli, la responsabile legale della ditta, Eleonora Castri e il dirigente Francesco Greco. L’inchiesta ha portato al sequestro dgli impianti di sollevamento delle acque reflue e meteortiche della rete fognaria e idrica del Comune di Capua.

 

L’inchiesta

La misura  di sequestro è scaturita a conclusione di una attività di indagine, avviata tra il mese di aprile e quello di maggio del 2018, diretta a valutare l’incidenza sulla qualità delle acque del fiume Volturno dell’immissione, nel suo letto, di diversi corpi idrici. Nell’ambito dei controlli sopra indicati, I’ARPAC – Dipartimento di Caserta, tra l’altro,
provvedeva, in data 02/05/2018, ad effettuare campionamenti delle acque del Finme Volturno in corrispondenza dello sfioratoio di piena dell’impianto di sollevamento ubicato nel borgo Santella di Capua. L’esito delle analisi evidenziava una chiara alterazione dei valori, palesemente riconducibile ad un fenomeno di inquinamento ambientale all’interno delle acque. Nel corso del sollevamento delle acque reflue provenienti dal centro della città di Capua, la cui inefficienza determinava lo sversamento dei liquidi fognari direttamente nel fiume Volturno, anziché essere avviati al depuratore consortile di Marcianise. Nel corso delle ulteriori verifiche effettuate è stato evidenziato un generale malfunzionamento delle apparecchiature, nonché il loro pessimo stato d’uso, causati dalla mancata manutenzione, nel corso del tempo.

Il 30/07/2018, per verificare se il mancato funzionamento degli impianti avesse determinato pregiudizio all’ecosistema fluviale, personale dell’ARPAC di Caserta – con l’assistenza di militari del reparto procedente – eseguiva ulteriori prelievi d’acqua in prossimità dei due maggiori impianti di sollevamento asserviti alla rete fognaria di Capua – Borgo Santella e Via Giardini – dalle cui analisi emergevano esponenziali aumenti del batterio di escherichia coli e dei tensioattivi totali di azoto ammoniacale e ossigeno (BODS – COD), chiaramente legati alla presenza, nelle acque, di sostanze organiche provenienti dalle fognature cittadine, senza alcun trattamento di depurazione. Sempre nella giornata del 22/11/2018, i militari dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Capua, in esecuzione di decreto di perquisizione locale emesso dal Pubblico Ministero, alla presenza della stessa Autorità Giudiziaria, procedevano a perquisizione presso gli uffici del Settore Lavori e Servizi Pubblici del comune di Capua, nonché presso il depuratore consortile di Marcianise sottoponendo a sequestro penale un notevole quantitativo di documenti inerenti la progettazione, la realizzazione e l’affidamento dei lavori di manutenzione degli impianti di sollevamento e di collettamento delle acque reflue al depuratore di Marcianise.

 

Le ultime verifiche

Nello stesso contesto d’indagine e nella stessa data del 22.11.2018, oltre al decreto di sequestro preventivo di urgenza, si procedeva a notificare una informazione di garanzia agli ex Sindaci, al dirigente del Settore LLSSPP del comune di Capua e al legale rappresentante di una società a cui erano stati affidati lavori di manutenzione agli impianti, ritenuti responsabili, in concorso, dei reati continuati di disastro ambientale, sversamento di liquidi nocivi, omissione ed immissione in acque superficiali di rifiuti incontrollati.

In data 28 novembre 2018, l’ufficio del Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, condividendo pienamente le risultanze investigative, convalidava il sequestro preventivo di tutti gli impianti di sollevamento che, in data odierna, è stato notificato agli indagati. La misura è stata assunta da questa Procura nell’interesse e per salvaguardare l’igiene e la salute della popolazione della città di Capua, nonché per evitare che la libera disponibilità degli impianti da parte dell’Ente comunale potesse determinare un ulteriore aggravio sul già delicato equilibrio dell’ecosistema del Volturno e dei suoli della Città di Capua.