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Ex compagna incastra Russo. Intercettazione choc contro parenti di Luigi: “Li stroppiamo”

Parete. Intercettazioni, testimonianze, addirritura minacce. E’ un quadro fosco quelle che emerge dall’indagine sul tentato omicidio del povero Luigi Pellegrino, il 14enne ferito da un proiettile vagante nel pomeriggio della Vigilia di Natale.

 

A dare manforte alle indagini è stata la ricostruzione fornita dall’ex compagna dell’arrestato, Vincenzo Russo, 35 anni: la donna, figlia di un ras caduto in un agguato, ha riferito che al momento degli spari lui era nel terreno dietro casa e che ha sempre avuto delle armi. Poi ha ritrattato ma a quel punto le indagini erano già incanalate sulla pista giusta

 

Le intercettazioni non hanno lasciato scampo a “Cimminiello” (soprannome della sua famiglia) che si è lasciato scappare addirritura un “Ho sparato…ho paura…ho nascosto il lenzuolo”, non sospettando di essere ascoltato dagli investigatori. Non credeva di essere sentito nemmeno quando ha svelato al fratello l’intenzione di presentarsi dai parenti del povero Luigi per dare loro una lezione. Il fratello lo ha fermato ma dal dialogo emerge una frase choc: “Che ci vai a fare…. se parlano li stroppiamo di mazzate”

 

L’incubo per i familiari di Luigi è terminato ieri quado i carabinieri hanno arrestato Russo su ordine del Gip del Tribunale di Napoli Nord, un uomo di 35 anni accusato di tentato omicidio. Il 35enne, attualmente disoccupato, sposato, con un figlio piccolo, risponde anche di lesioni gravissime e detenzione illegale di arma da sparo, visto che la pistola usata, una calibro 9×21, peraltro mai trovata, non era posseduta legalmente. L’adolescente rimase in coma per circa un mese ed è rientrato in famiglia solo dopo una lunga e complessa riabilitazione.

 

Determinante per le indagini, realizzate dai carabinieri del Reparto Territoriale di Aversa con il coordinamento della Procura della Repubblica di Napoli Nord diretta da Francesco Greco, è stata la lunga perizia balistica che ha permesso di individuare il terreno agricolo da cui era partito il proiettile che ha ferito Pellegrino, di pertinenza del 35enne, e distante circa 300 metri dal luogo del ferimento.