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Diabete, la sfida della Regione passa attraverso la riorganizzazione degli assetti sanitari

Regione (AV). Ieri presso il centro direzionale la “Roadshow Diabetologia, diabete mellito e complicanze cardiovascolari” ha riunito le principali competenze in materia, tra cui rappresentanti della politica campana e del SSN, ed esponenti del mondo accademico. Focus dell’evento le ultime ricerche riguardanti il diabete, il trattamento del paziente, i servizi offerti dal SSN nonché il riorganizzo degli assetti sanitari, la prevenzione della malattia ed il monitoraggio dei centri diabetologici presenti sul territorio regionale.  La Roadshow, nasce dalla necessità di far si che ci siano tavoli di discussione in cui identificare le migliori terapie farmacologiche e non, per il trattamento della malattia stessa e delle patologie concomitanti, come le complicanze cardiovascolari, prima causa di morte per chi soffre di diabete mellito.

 

Le statistiche della malattia

 

Il diabete, è una malattia diagnosticata ad oltre 4 milioni di italiani, con circa 20mila morti l’anno. Secondo le ultime stime, sono circa un milione gli italiani affetti da questo male che ancora non ne sono consapevoli e che quindi non possono   accedere alle cure più adeguate. Di questi, circa 5 milioni di italiani con diabete oltre il 90% ha il tipo 2 associato spesso ad uno stile di vita poco salutare ma fortemente condizionato da determinanti genetici. Uno degli aspetti peggiori per chi soffre di diabete mellito è il rischio quasi doppio di incorrere in patologie cardiovascolari anche fatali. Inoltre, chi soffre di diabete vede aumentarsi anche il rischio di gravi infezioni e di tumori. A causa di tutte queste complicazioni il diabete è paragonabile, per numero di vittime, al tumore che miete più vittime nel nostro paese, quello del polmone.

 

Una patologia costosa

 

Dal punto di vista dell’economia sanitaria, va inoltre sottolineato che il diabete è una patologia estremamente costosa che in Italia rende conto di quasi il 15% della spesa sostenuta dal SSN. La prevenzione dunque, risulta essere una soluzione auspicabile. “Per prevenire questo male-dichiara Enzo Bonora, professore Ordinario di Endocrinologia all’ Università di Verona- Occorre davvero avere una maggiore consapevolezza sui rischi che possono derivare dal diabete-Inoltre -continua-Le persone colpite da questa patologia dovrebbero avere le stesse possibilità che vengono date a pazienti affetti da altre patologie”.

 

Purtroppo, infatti, esistono ancora barriere all’ampio utilizzo di farmaci per la cura del diabete, in particolare quelli con provati benefici cardiovascolari; impossibilità di prescrizione senza oneri a carico del cittadino in alcune tipologie di soggetti, accesso difficoltoso agli specialisti che al momento sono gli unici abilitati a prescrivere, considerazioni sulla spesa che tengono conto solo del prezzo del farmaco ma non del costo complessivo della malattia complicata da problematiche cardiovascolari.

 

Ci sono farmaci innovativi

 

Appare quindi evidente come sia importante un’implementazione dell’utilizzo di questi farmaci innovativi nonché riformare gli assetti sanitari in particolare i centri diabetologici che la Regione Campania ha fissato ad uno per ogni 100.000 abitanti, ricalcando l’importanza di ciascun individuo ad usufruire degli stessi. “La riorganizzazione degli assetti sanitari-afferma Stefano Graziano presidente V commissione Sanità e Sociale Regione Campania-  è stato uno dei temi trattati in commissione, insieme a quello della prevenzione e del monitoraggio per il quale abbiamo avviato un percorso per far si che ci siano condizioni sanitarie tese a migliorare la vita del soggetto con diabete”. Un incontro proficuo dunque, che evidenzia come il diabete possa essere definito un killer silenzioso e quanto sia importante non essere superficiali quando si fa riferimento a tale malattia.