Skip to main content

Rogo Stir, bilancio pesante. Rabbia in città: “Va chiuso”

Di 2 Novembre 2018Politica

SANTA MARIA CAPUA VETERE. A conclusione delle operazioni di spegnimento delle circa 600 tonnellate di rifiuti andate a fuoco, la Procura della Repubblica di Santa Maria, procederà al sequestro di quella parte dell’impianto STIR localizzato nel rione sant’Andrea dei Lagni, interessato all’incendio che tutto fa supporre sia stato di natura dolosa come per quelli avvenuti negli altri impianti della Campania.

Intanto, tutti, ma proprio tutti, sono accorsi al capezzale dell’ammalato ad iniziare dal ministro dell’ambiente, ai politici locali e nazionali che si sono presentati sull’impianto più per fare scena che per ricercare soluzioni ad un problema da tempo segnalato dalle associazioni e sempre snobbato dai padroni del vapore. E proprio per questo, la città si sente abbandonata, presa in giro e su questo argomento hanno tuonato le associazioni spontanee di cittadini ed in particolare il “Comitato cittadino per la delocalizzazione dello Stir”, “Fermiamo il degrado ambientale”, “Fermiamo i roghi tossici”, “Adotta la città” il cui portavoce, il docente universitario Raffaele Aveta che da sempre si batte per la chiusura dell’impianto di località “Spartimento” ,ha evidenziato come la politica è indifferente e sprezzante verso le problematiche ambientali.

“Spero – ha dichiarato Aveta – che l’amministrazione Mirra, che finora non ha risposto alle preoccupazioni della popolazione sui rischi connessi alla presenza dell’impianto sul territorio cittadino, prenda coscienza delle proprie responsabilità. La gravità di quanto accaduto impone al sindaco – aggiunge Aveta – di adottare ogni provvedimento non soltanto per chiedere la messa in sicurezza del sito e la sua bonifica, ma per scongiurare la riapertura dell’impianto STIR”.

In una delle sedute del consiglio comunale, va ricordato, quella del 21 dicembre del 2017, l’assise votò contro la proposta di delocalizzazione dell’impianto presentata dalle associazioni. Ora, invece, tutti in lacrime e tutti a fare passerella con relativi selfie.

ANTONIO TAGLIACOZZI