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Accoglienza a giovani gay discriminati, nasce centro nel Casertano: già 15 richieste

Di 2 Novembre 2018Attualità

Castel Volturno. Sono già 15 le richieste da parte di giovani gay cacciati da casa dopo il coming out, per avere ospitalità in una villa confiscata alla camorra. L’idea del primo Centro LGBT del Mediterraneo è dell’associazione Rain Arcigay Caserta Onlus che, a seguito di un bando comunale, ha ricevuto l’immobile – 300 mq all’interno di un grande parco a Castel Volturno – lo scorso giugno e che conta di avviare gli ingenti lavori di ristrutturazione a breve. L’obiettivo è dar vita al più presto ad un luogo di accoglienza temporanea per chi, discriminato dalla famiglia per l’orientamento sessuale, non ha né casa né lavoro.

“Abbiamo già 15 richieste, 5 da parte di stranieri – dice Bernardo Diana, uno dei fondatori dell’ associazione di volontariato -. Il fenomeno è sommerso, molto più diffuso di quanto si pensi”. Proprio nella zona, pochi giorni fa, un omosessuale allontanato da casa, costretto a vivere in condizioni insane in un sottoscala, è stato morto dai topi e quindi ricoverato in ospedale. Diana afferma che solo nella provincia di Caserta, le richieste di aiuto di giovani in queste condizioni sono ogni anno una ventina: “Nei casi più drammatici ed urgenti, paghiamo noi l’albergo o il B&B. Tempo fa ho ospitato a casa mia un transgender”.

“E’ una reazione – sottolinea – che si ritrova soprattutto nelle famiglie cosiddette buone. Non ha a che vedere con il titolo di studio o il reddito. Anzi, nelle famiglie semplici abbiamo potuto constatare che è sufficiente un colloquio per poter ristabilire una relazione, in questi casi si tratta più di fraintendimenti”. Nel Centro troveranno rifugio sei giovani (italiani o stranieri) che alloggeranno in altrettanti miniappartamenti. A disposizione aree condivise e spazi per attività culturali e sociali aperte al territorio. In attesa delle risorse per la ristrutturazione (servono 150 mila euro e sei mesi di lavori), i volontari dell’associazione hanno avviato una raccolta fondi e hanno cominciato a pulire il parco, abitato in parte da famiglie.

“Con Legambiente abbiamo organizzato delle giornate di pulizia del parco, abbandonato come la villa da anni. Le persone che vivono lì hanno accolto bene l’iniziativa, ci stanno aiutando, capiscono che vogliamo contrastare il degrado di questo luogo. Finora siamo stati sostenuti dalla comunità”. Al momento i fondi raccolti sono magri, appena mille euro. Avvisi in tal senso sono stati lanciati durante il Gay Pride di Caserta di giugno 2018 e dal Centro di Servizio per il Volontariato di Caserta: uno sforzo comune per far nascere la social housing, la seconda in Italia con queste caratteristiche dopo quella di Milano. “Servono sei mesi per ristrutturare la villa – continua Diana – a gennaio apriremo le sue porte alla comunità e presenteremo il progetto nel dettaglio. Contiamo di accogliere i primi ragazzi già nel 2019”. L’associazione Rain Arcigay Caserta Onlus è attiva dal 2014. I suoi volontari sono operativi in servizi gratuiti di sostegno legale e psicologico; attivo anche un telefono amico (0823/1607485).