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Maltempo, allerta ancora per 10 ore. In Campania ci sono già danni

Regionale. Allerta arancione in quattro Regioni e allerta gialla praticamente in tutto il Meridione. La protezione civile, spiega una nota del centro Epson Meteo, ha diramato allarmi di “moderata criticità” per rischio temporali in Basilicata e Molise e per rischio idrogeologico anche in Campania e Puglia.

L’allerta gialla riguarda, per rischio idraulico, temporali o idrogeologico, Abruzzo, Calabria, Lazio, Molise, Puglia e Sicilia. “Martedì – affermano i meteorologi di Meteo.it – il vortice di bassa pressione scivolerà sullo Ionio meridionale, da dove porterà ancora piogge all’estremo Sud in particolare in Calabria e nord della Sicilia; le temperature torneranno a salire e in molte zone del Paese sono attesi valori nella norma o leggermente al di sopra. A metà settimana il clima sarà di nuovo insolitamente caldo per il periodo con addirittura punte di 25 gradi nel Nord Italia complici i venti di Foehn”.

Bomba d’acqua sull’isola

E’ stata una vera e propria bomba d’acqua quella abbattutasi questa mattina sull’isola di Capri. La stazione meteo dell’Aeronautica Militare che ha sede ad Anacapri ha rilevato, infatti, la caduta di oltre 100 mm in meno di cinque ore. Si tratta di uno degli episodi di precipitazioni più violenti sull’isola degli ultimi anni, secondo solo a quello del 20 ottobre 2015.

Paura nel Sannio

Un violento nubifragio si è abbattuto la notte scorsa su tutto il Sannio creando grossi disagi alla circolazione stradale. Il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, in seguito all’avviso regionale di allerta arancione, ha ordinato nella tarda serata di ieri la chiusura per la giornata di oggi di tutte le scuole di ogni ordine e grado. Lo stesso provvedimento è stato adottato da altri comuni della provincia di Benevento, tra i quali Telese Terme e Faicchio.

I danni all’agricoltura

“E’ calamità per l’agricoltura italiana con l’ondata di maltempo che ha colpito l’Italia da Nord a Sud, con perdite per milioni di euro per le coltivazioni e le infrastrutture nelle campagne”. Emerge da un primo monitoraggio di Coldiretti sulle conseguenze delle tempeste di pioggia, vento e grandine che hanno colpito dalla Lombardia al Lazio, all’Emilia Romagna, dall’Abruzzo alla Sicilia con agrumi e ortaggi sommersi dall’acqua, muri di contenimento distrutti, alberi abbattuti e torrenti straripati. Nel Lazio – dice la Coldiretti – la violenta grandinata, che si è abbattuta anche sulla Capitale, ha danneggiato le serre di ortaggi nella fascia di Anzio, Nettuno, Pomezia e Ardea, mentre a Palombara e Nerola la tempesta di ghiaccio ha distrutto le ultime olive che erano sopravvissute alle gelate di primavera.

In Sicilia le zone più colpite sono quelle comprese fra Catania e Siracusa e quella intorno a Palermo ed Enna, mentre in Emilia Romagna l’epicentro è a Bologna e in Romagna dove si trovano frutteti. In Abruzzo gli agricoltori sono con il fiato sospeso per le colture ancora in campo. La grandine – precisa Coldiretti – è l’evento più temuto dagli agricoltori in questo momento perché provoca danni irreversibili alle coltivazioni in prossimità della raccolta e fa perdere un intero anno di lavoro in pochi minuti. L’Italia – conclude la Coldiretti – si colloca tra i dieci Paesi più colpiti al mondo da alluvioni, siccità, tempeste, ondate di calore e terremoti.