Marcianise. La nota delle associazione animaliste sulla questione randagismo a Marcianise
A poco più di dieci giorni dall’incontro tenutosi in data 05/10/2018 tra le associazioni animaliste marcianisane e gli assessori Laurenza e Micale, constatiamo, con non poco rammarico, che gli impegni assunti durante l’incontro e pubblicizzati anche attraverso testate online sono stati tutti disattesi.
L’esito del summit
I rappresentanti delle associazioni presenti all’incontro avevano posto come punto imprescindibile e fondamentale per qualsiasi forma di collaborazione nella gestione del fenomeno randagismo sul territorio marcianisano e per la costituzione di un osservatorio comunale, l’emanazione di ordinanza sindacale di re immissione sul territorio per cani liberi accuditi (così come previsto nella legge regionale n. 16/01) e la revoca dell’ordinanza “affama randagi” n. 34/2018, indiscutibilmente illecita ed illegittima, con cui il Sindaco Velardi ha vietato di cibare i cani randagi su tutto il territorio cittadino. Gli assessori Laurenza e Micale avevano garantito che il Comune si sarebbe attivato tanto per l’emanazione di ordinanza di re immissione sul territorio, come già disposto da tantissimi comuni del casertano, quanto per la revoca dell’ordinanza n. 34/2018.
La destinazione dei randagi
Ad oggi, non solo l’ordinanza n. 34/2018 è ancora vigente, ma il Comune ha anche dato disposizioni alla Asl di Caserta per la cattura di tutti i cani stanziali nella zona ospedale che, in assenza di ordinanza di re immissione sul territorio, saranno accalappiati e trasferiti, dopo la sterilizzazione, presso il canile privato Rifugio International di Di Nuzzo Vincenzo di Maddaloni, dove, senza alcuna speranza di adozione, trattandosi di cani non socializzati con l’uomo, trascorreranno il resto dei loro giorni in una gabbia, con costi a carico di tutti i cittadini marcianisani.
Fortemente preoccupante è la presenza nel “branco” di due cagne che hanno partorito da poco, i cui cuccioli sono certamente nascosti e la cui cattura comporterebbe, inevitabilmente, la morte dei cuccioli che, attualmente, non si trovano. Davvero insolita appare, poi, la voce secondo cui supervisioneranno alla cattura alcuni volontari dell’Oipa, associazione non iscritta all’albo regionale delle associazioni animaliste, coinvolti nelle operazioni direttamente dalla Asl. Le associazioni che sottoscrivono questo documento vogliono esprimere tutto il loro disappunto verso una politica ottusa e incompetente sulla tematica del randagismo. Abbiamo rappresentato, più volte, l’illegittimità dell’ordinanza “affama randagi” (provvedimenti identici sono stati già annullati da numerosi TAR) e la convenienza economica, per l’ente comune, dell’emanazione di un’ordinanza di re immissione dei cani liberi accuditi.
Abbiamo offerto la nostra collaborazione sia per la cattura che per la sterilizzazione dei cani stanziali in zona ospedale, a condizione che ci venisse garantita la loro successiva liberazione e le nostre istanze sono state sistematicamente ignorate. Dobbiamo pensare, a questo punto, che la politica marcianisana sul randagismo non solo si asside, ancora una volta, su posizioni che violano leggi e danneggiano animali d’affezione, ma, evidentemente, trova più conveniente rinchiudere in una gabbia, a spese dei cittadini (ricordiamo che il comune di Marcianise spende circa 350.000,00 euro per il mantenimento e la custodia dei cani rinchiusi nel canile privato sito in Maddaloni), cani liberi accuditi, piuttosto che lasciarli vivere liberi in un contesto in cui, una volta sterilizzati, non rappresentano alcun pericolo per la collettività. La domanda sorge spontanea: CUI PRODEST?
I sottoscritti:
Giuseppina Foglia per Associazione Fido Amico Mio
Alessandra Pratticò per Nati Liberi
Carmen Mennella per La zampa sul cuore
Daniela Russo per Angeli con la coda
Pasquale Di Fuccia COORD. RESP. GUARDIE ZOOFILE M.P.A.A
Corinna Carosis per Gli amici di Argo