Skip to main content

Comandante sotto processo per stalking e incendio vigilessa in aula

 

CELLOLE (red. cro.) Stalking e incendio: la vigilessa vittima in aula oggi a Perugia. I legali dell’imputato Casale, comandante dei vigili di Cellole pronti a denunciare per falsa testimonianza e calunnia

Gli avvocati di Pierluigi Casale, comandante dei vigili urbani di Cellole, attualmente sottoposto al braccialetto elettronico (cavigliera), sono pronti a presentare una denuncia per falsa testimonianza dopo la deposizione in aula di Dalma Migliorati, già collega dell’imputato finito sotto processo per atti persecutori e l’incendio dell’auto della donna.

Oggi in aula, a Perugia, la donna è stata anche richiamata dal presidente quando ha cercato di confermare le sur accusa smentite però da alcuni documenti agli atti del processo. Per la difesa, la donna ha riferito diverse circostanze non veritiere smentite da una serie di atti e dunque, dopo l’acquisizione del verbale d’udienza gli avvocati di Casale sono pronti a produrre una documentazione a sostegno di una denuncia anche per calunnia. A smentire la donna in alcuni passaggi ci sarebbe anche la testimonianza del padre della parte offesa.

Secondo l’accusa la vittima riferì di aver iniziato a notare “atteggiamenti iracondi e una gelosia eccessiva”, con episodi di controllo arrivati all’accesso in casa della donna da parte dell’uomo per carpire numeri e password dei social network, per poterla controllare online. Poi la diffusione di immagini intime su siti di incontri o di intrattenimento. La donna ha raccontato anche di minacce e azioni per farle perdere il lavoro, denigrandola. Casale, secondo l’accusa mossa dalla Procura della Repubblica di Perugia, sarebbe anche responsabile dell’incendio dell’auto della donna. Fiamme che avevano avvolto anche altre due vetture di condomini. Ad incastrare l’uomo, secondo la Procura, le immagini di un distributore e l’aggancio del suo cellulare alle celle telefoniche vicino all’abitazione della donna. Casale ha sempre respinto ogni accusa affermando di aver fatto molti regali alla donna, tra viaggi, lavori in casa, prestiti, per oltre 10mila euro; soldi finiti al centro di un contenzioso in sede civile tra i due