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Spaccio nelle palazzine, 13 condanne. Lady Bellagiò salvata dal compagno-pentito

 

SANTA MARIA CAPUA VETERE. Si salva solo lei, Sonia Del Gaudio, grazie al pentimento del compagno, l’ex pizzaiolo Plinio Restelli. E’ lady Bellagiò l’unica assolta nella sentenza con rito abbreviato relativa allo spaccio di stupefacenti gestito dal gruppo riferibile alla sua famiglia nella zona delle palazzine Iacp di Santa Maria Capua Vetere.

La Del Gaudio è stata assolta, mentre il compagno che si è autoaccusato è stato condannato a 6 anni, nonostante il pentimento. Proprio Restelli con le sue dichiarazioni ha permesso di scagionare la donna. Al termine del processo con rito abbreviato il gup ha condannato 13 imputati: inflitti 6 anni a Maurizio Palombi, 5 anni e 4 mesi a Michele Gabriele, 5 anni a Raffaele Terracciano, 4 anni e 4 mesi a Gabriele Ciano,4 anni a Giovanbattista Di Monaco,  3 anni e 10 mesi a Maria Antonia Cavalli, 3 anni e 7 mesi a Rosario Rossetta, 3 anni e 6 mesi a Aniello D’Altieri, 3 anni e 4 mesi a Gerardo Gravante, 3 anni e 4 mesi a Raffaele Cipullo, 2 anni e 8 mesi a Donato Cataldo, 2 anni e 8 mesi a Carmine Fischietti. Nel collegio difensivo gli avvocati Nello Sgambato e Angelo Raucci.

Stipendi d’oro per i capi

Guadagni da 500 euro a settimana e canali napoletani per inondare la città di droga. Lo spaccio tra i locali della movida consentiva ai capi del gruppo di portare a casa stipendi da 2mila euro al mese. L’inchiesta da cui è scaturito il processo fotografa un periodo che va dall’ottobre del 2016 al luglio 2017. Grazie alle intercettazioni, i militari dell’Arma hanno documentato decine di cessioni programmate con ordini telefonici e parole in codice.

La consegna degli stupefacenti, dopo aver pattuito il prezzo, avveniva in luoghi concordati sia a Santa Maria Capua Vetere. per esempio all’esterno dell’Anfiteatro Campano o  noti bar della città, che nei piccoli centri limitrofi.  Gli investigatori hanno individuato due sottogruppi riconducibili a due dei fratelli Del Gaudio che, pur condividendo l’attività di reperimento della sostanza stupefacente da immettere sul mercato locale, provvedevano autonomamente a collocare lo stupefacente presso i diversi spacciatori.