Sessa Aurunca. Sedici anni di reclusione appena. E’ una sentenza che sarà destinata a suscitare polemiche quella pronunciata dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere che ha condannato per omicidio Charles Kwasi Opoku, il 31enne ghanese che ad ottobre aveva ucciso a pugni Luca Toscano, 77 anni, il povero infermiere di Falciano.
La vittima era in ospedale alle prese con una malattia che lo stava consumando dopo una vita trascorsa in corsia come infermiere, mentre Opoku era in quel reparto dopo la bagarre che aveva scatenato poche ore prima a Pescopagano. Un giudice lo aveva liberato appena poche ore prima: per lui solo obbligo di firma, nonostante il sabato precedente sera abbia quasi devastato un bar di Castel Volturno per non pagare una birra. Disse di essere “il boss di Castel Volturno”: in realtà erano l’alcol, e forse gli stupefacenti, a parlare per lui.
Il processo conclusosi a Santa Maria Capua Vetere è stato incentrato proprio sulla presunta incapacità del 31enne di intendere e di volere. Come riferito da paesenews, il pm, evidenziando i futili motivi, aveva chiesto 30 anni per quell’omicidio; i giudici hanno inflitto 16 anni di reclusione.
La vicenda
Opoku si accanì sul povero Luca Toscano, ammazzandolo con una decina di pugni. Poi inflisse ulteriore strazio al cadavere del poveretto utilizzandolo da scudo al momento dell’intervento degli infermieri e barricandosi in corridoio.
La sera prima erano stati, invece, i poliziotti del reparto Prevenzione Crimine di Napoli che lo avevano sorpreso mentre danneggiava delle auto e minacciava i passanti. Condotto all’ospedale San Rocco, era stato ricoverato nel reparto psichiatrico, dove era stato sottoposto ad una terapia che lo avrebbe dovuto calmare.