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Campania, scuola può riaprire: genitori diffidano De Luca. Palla ora passa al governo

 

 

REGIONALE. Nella Regione Puglia, che ha uno scenario di rischio di tipo 3, piu’ grave di quello della Campania, che e’ di tipo 2, il Tar ha sospeso l’ordinanza con la quale il Presidente della Giunta Regionale ha disposto la didattica integrata per tutte le scuole di ogni ordine e grado sul territorio regionale, ad eccezione dei servizi per l’infanzia.

 

Registra l’adesione di decine e decine di genitori la diffida che l’avvocato napoletano Erich Grimaldi ha indirizzato, tra gli altri, al premier Conte, ai ministri Speranza e Azzolina e al governatore della Campania De Luca con il quale si chiede “di conoscere quali misure la Regione Campania ha adottato, a partire dall’insorgere dell’emergenza per la diffusione del Covid-19, per predisporre servizi aggiuntivi di trasporto locale, con particolare riferimento agli atti dai quali si evinca quali fossero le somme di cui alla predetta informativa alla Camera del 29 ottobre 2020 messe a disposizione dal Governo e come e quante di esse sono state utilizzate”.

 

Nelle quattro pagine della diffida, l’avvocato Grimaldi fa una dettagliata disamina della vicenda e ricorda che, con il decreto del 3 novembre 2020, il presidente del Consiglio dei Ministri ha stabilito, “con disposizioni dal contenuto letterale insuscettibile di interpretazioni polisenso”, che, su tutto il territorio nazionale, “l’attivita’ didattica ed educativa per la scuola dell’infanzia, il primo ciclo di istruzione e per i servizi educativi per l’infanzia continua a svolgersi in presenza, con uso obbligatorio di dispositivi di protezione delle vie respiratorie salvo che per i bambini di eta’ inferiore ai sei anni e per i soggetti con patologie o disabilita’ incompatibili con l’uso della mascherina”.

 

“E’ paradossale che in una zona classificata come ‘gialla’ – sottolinea l’avvocato Grimaldi – le scuole siano chiuse mentre in regioni ‘rosse’, invece sono aperte. Qualcosa non torna”. Inoltre, continua il professionista, “la didattica a distanza, per i bimbi per l’infanzia e dei primi anni delle primarie, e’ praticamente ingestibile e impossibile, con inevitabili ripercussioni sulla formazione dei piccoli”. Secondo l’avvocato Grimaldi, “abbiamo perso otto mesi per poi chiudere le scuole quando invece era indispensabile rafforzare la medicina territoriale e curare a casa i pazienti covid”.