Aversa. Un giro di truffe online nel campo delle assicurazioni consumato attraverso siti web fittizi è stato sventato dai carabinieri. Sei milioni di euro il profitto accumulato in meno di 10 mesi. L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, ha visto i carabinieri del Nucleo Investigativo – Sezione Indagini Telematiche del Comando Provinciale di Napoli – dare esecuzione a un decreto di sequestro preventivo d’urgenza emesso dalla Procura di Napoli Nord e poi convalidato dal Gip a carico di 12 persone indagate per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e al riciclaggio.
Gli indagati risiedono nei comuni dell’agro aversano (Aversa, Casal di Principe, Gricignano), a Sant’Antimo (Napoli) e a Cancello Arnone. Le attività investigative sono state svolte con la collaborazione dell’ufficio centrale antiriciclaggio di Poste Italiane e hanno permesso di raccogliere numerosi indizi circa l’esistenza di un sodalizio criminale – operante dal 2015 su tutto il territorio nazionale – dedito alle truffe online: si stima la stipula di migliaia di falsi contratti assicurativi Rc Auto attraverso siti web riferibili a finti broker assicurativi. I documenti d’identità acquisiti delle vittime con la scusa della stipula venivano poi utilizzati anche per commettere altre attività fraudolente mentre le somme provento delle truffe venivano prima versate su carte prepagate per poi essere trasferite con un vorticoso intreccio di transazioni su altre carte prepagate, prelevate da sportelli bancomat e trasferite mediante bonifici on line.
Guadagnati 6 milioni in 10 mesi
Individuate 498 carte prepagate sulle quali, soltanto nell’arco temporale compreso dal 1 gennaio 2018 al 17 ottobre 2018, sono state accertate movimentazioni in entrata e uscita per circa 6.000.000 di euro facenti parte di un sistema, verosimilmente molto più ampio, riconducibile a persone dello stesso sodalizio. Le indagini hanno consentito di individuare 19 siti web fittizi, di cui 7 operanti e sottoposti a sequestro, riconducibili ad un medesimo portale sul quale, nel corso del tempo, venivano collegati con le più svariate e singolari denominazioni.
Le vittime sono in tutta Italia. Le somme provento delle truffe – è emerso – venivano accreditate su carte postepay prepagate e arrivavano ai componenti dell’associazione attraverso bonifici online, prelievi presso sportelli bancomat e un giro vorticoso di transazioni. Il grosso dei prelievi di denaro è stato fatto presso gli sportelli atm degli uffici postali di Aversa.
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