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Addio Alessandro, folla e disperazione ai funerali dell’ingegnere 40enne

 

Addio Alessandro, folla e disperazione ai funerali dell’ingegnere 40enne

 

CAPODRISE/MARCIANISE. C’erano tutti. Tutta Capodrise. Tutti gli amici, i familiari, i colleghi, i marcianisani che gli volevano bene. C’era però soprattutto il silenzio a farla da padrone questa mattina nella chiesa di Sant’Andrea Apostolo dove a mezzogiorno si sono tenuti i funerali di Alessandro Tartaro, il 40enne ingegnere trovato morto domenica sera nella sua abitazione di via Santa Croce.

 

Un silenzio irreale, rotto solo dalle urla stranzianti della madre. “Me l’hanno ucciso” riecheggiava sinistro tra le lacrime. Tartaro, ex dipendente del Comune di Marcianise ora in servizio all’Asl, non ha lasciato messaggi per spiegare un gesto che spiegazioni non ne potrebbe mai avere. Domenica sera ha atteso che tutti fossero fuori per lasciare un mondo che forse si era fatto troppo pesante per un animo buono come il suo.

 

La salma è giunta ben oltre le 10 nella chiesa di Sant’Andrea Apostolo direttamente dall’istituto di medicina legale di Caserta dove ieri è stata effettuata l’autopsia. A mezzogiorno poi l’estremo saluto in una giornata di troppi interrogativi e di un dolore che non si può placare.

 

Il saluto della parrocchia

Il messaggio apparso sulla pagina della parrocchia di Sant’Andrea Apostolo a Capodrise: “Oggi a Capodrise (e non solo) è il giorno del dolore… dei tanti perchè destinati a restare forse senza risposte! Scossi, increduli… i familiari e i tanti amici del caro Alessandro Tartaro, il 40enne figlio della nostra Comunità rinvenuto morto ieri sera nella sua abitazione. Non ci sono parole per descrivere questo triste momento… il dolore è davvero grande! Ora sicuramente Alessandro è sereno, ma noi no! Abbiate la forza di parlare e di manifestare quello che sentite nell’animo e che vi affligge! Per il resto da oggi tutti noi abbiamo una stella in più in cielo, che dovrà dare forza alla moglie, ai due piccoli di casa, ai genitori, parenti, amici… alla nostra Comunità di cui lui era parte. Vi prego di ricordare Alessandro per la persona che era: un ragazzo semplice, perbene, rigoroso, studioso, educato, competente, sorridente, riservato, appassionato della vita, amico di tutti… se proprio desiderate aprire la bocca, e non farlo inutilmente…, fate una preghiera per la sua anima e i suoi cari perché ora da lassù dia la forza a loro di continuare! Il paese è scovolto… noi siamo sconvolti… è una notizia che ci è giunta davvero come un fulmine a ciel sereno in una serena serata di un’estate particolare!”