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Ingegnere trovato morto, salma sequestrata. Le ultime sull’indagine, due comunità distrutte

 

Ingegnere trovato morto, salma sequestrata. Le ultime sull’indagine, due comunità distrutte

 

MARCIANISE/CAPODRISE. Si fa fatica a parlare, perfino ad alzare lo sguardo oggi tra Marcianise e Capodrise. Un’anima buona, un professionista perbene, un uomo rispettato ieri sera ha valicato il confine con l’aldilà consegnandosi ad un mondo che tutti speriamo essere di pace e serenità dopo i tormenti terreni.

La morte di Alessandro Tartaro, ingegnere 40enne ora dislocato presso l’Asl ha gettato nello sgomento le comunità di Marcianise e Capodrise dove viveva in via Santa Croce e dove è stato rinvenuto privo di vita. Sulla vicenda indagano i carabinieri della Compagnia di Marcianise che già nella serata di ieri hanno provveduto a informare l’autorità giudiziaria. Sul posto è giunto infatti anche il magistrato di turno che ha disposto il sequestro della salma.

Il corpo di Tartaro è stato trasferito all’istituto di medicina legale di Caserta dove nei prossimi giorni sarà effettuato l’esame autoptico prima di consegnare la salma ai familiari per i funerali. Il test servirà a confermare la causa del decesso al momento individuata ad impiccagione. I militari dell’Arma non hanno rinvenuto lettere o altri messaggi che possano fornire una spiegazione su quello che è apparso fin da subito come un gesto estremo.

Sui social in tantissimi lo stanno ricordando con parole cariche di affetto ma anche di rimpianti per aver perso un amico.

Il ricordo della parrocchia

Il messaggio apparso sulla pagina della parrocchia di Sant’Andrea Apostolo a Capodrise dove saranno celebrati i funerali: “Oggi a Capodrise (e non solo) è il giorno del dolore… dei tanti perchè destinati a restare forse senza risposte! Scossi, increduli… i familiari e i tanti amici del caro Alessandro Tartaro, il 40enne figlio della nostra Comunità rinvenuto morto ieri sera nella sua abitazione. Non ci sono parole per descrivere questo triste momento… il dolore è davvero grande! Ora sicuramente Alessandro è sereno, ma noi no! Abbiate la forza di parlare e di manifestare quello che sentite nell’animo e che vi affligge! Per il resto da oggi tutti noi abbiamo una stella in più in cielo, che dovrà dare forza alla moglie, ai due piccoli di casa, ai genitori, parenti, amici… alla nostra Comunità di cui lui era parte. Vi prego di ricordare Alessandro per la persona che era: un ragazzo semplice, perbene, rigoroso, studioso, educato, competente, sorridente, riservato, appassionato della vita, amico di tutti… se proprio desiderate aprire la bocca, e non farlo inutilmente…, fate una preghiera per la sua anima e i suoi cari perché ora da lassù dia la forza a loro di continuare! Il paese è scovolto… noi siamo sconvolti… è una notizia che ci è giunta davvero come un fulmine a ciel sereno in una serena serata di un’estate particolare!”