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Ucciso a 18 anni, amici fanno scena muta. La pista dello sgarro e la piazza di spaccio

Di 11 Luglio 2020Cronaca

 

Ucciso a 18 anni, amici fanno scena muta. La pista dello sgarro e la piazza di spaccio

 

AVERSA/CASORIA. Nessun dettaglio utile, pochissime parole, un contributo pressoché inesistente per chiarire alla Direzione distrettuale antimafia di Napoli il giallo sull’omicidio del 18enne aversano Antimo Giarnieri, ucciso con quattro colpi di pistola calibro 7.65. Il delitto è avvenuto tre giorni fa a Casoria.

 

In queste ore sono stati ascoltati gli amici che quella sera erano con lui ma – secondo Il Mattino – nessuno ha saputo fornire dettagli utili all’individuazione dei killer. Al momento gli investigatori e gli inquirenti non escludono alcuna ipotesi, ma si resta nell’ambito della malavita. Giarnieri potrebbe essere stato punito per uno sgarro a qualcuno che “conta”, ma altri scenari vengono presi in considerazione, da quello relativo alla gestione di una  piazza di  spaccio fino alle liti tra gruppi giovani, quasi delle faide che tra Aversa e l’hinterland napoletano hanno già fatto registrare episodi preoccupanti. Solo ipotesi al momento partite anche dal legame di parentela con Vittorio Giarnieri, fratello di Antimo, e condannato a 7 anni e mezzo nell’inchiesta sulla Nuova Gerarchia Casalese, il gruppo vicino ai Bidognetti.

 

Insieme con Antimo Gianieri, deceduto nell’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli poco dopo il suo arrivo nel pronto Soccorso, quella notte stata ferita anche una seconda persona, un altro giovane, anch’egli incensurato e non ancora diciassettenne. La dinamica dell’accaduto ha tutte le caratteristiche dall’azione di stampo camorristico e, sottolineano fonti investigative, c’e’ una evidente sproporzione tra la violenza del raid (sono stati esplosi almeno sette colpi) e le persone prese di mira.