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Città piange un eroe: addio all’incubo dei clan. Dal conflitto a fuoco coi cutoliani alle domeniche col Diez

Di 26 Giugno 2020Cronaca

 

AVERSA. Aveva nella mente, ma soprattutto nel cuore, un libro di ricordi accumulati in anni difficili dove combattere la malavita significava mettere a repentaglio ogni giorno la propria vita se si indossava una divisa.

 

In Campania gli anni Ottanta sono stati soprattutto quelli di Cutolo e Maradona, croce e delizia di un Sud che arrivava alla ribalta nazionale per i motivi più disparati. In mezzo c’erano storie di uomini, alcuni valorosi come Giovanni Flagiello. L’ispettore, a capo dell’investigativa del commissariato di Aversa, ne aveva viste tante in 35 anni di servizio, metà di un’esistenza passata dalla parte dei giusti e terminata ieri a 72 anni tra le lacrime di tutti quanti lo hanno conosciuto.

 

Flagiello, zio della cronista Marilena Natale, ha lasciato questo mondo per un infarto improvviso che lo ha tolto all’affetto delle sue tre figlie, ma non dal cuore di chi lo ha conosciuto sia nella vita privata che in quella professionale, dove è stato un eccellente investigatore. Uno col “fiuto”, come si diceva una volta, ma anche con coraggio, come dimostrò nel conflitto a fuoco contro i cutoliani che chiesero il pizzo sulla metropolitana di Aversa.

 

Tra le istantanee del cuore dei 35 anni in divisa ci sono anche i servizi allo stadio, negli anni in cui Diego Armando Maradona faceva sognare. Domani mattina nella chiesa dell’Immacolata saranno celebrati i funerali di un uomo che è stato un faro per la sua famiglia ma anche per chi ha condiviso con lui anche solo un turno in commissariato o su una volante.